La mente/identità è il vostro modo di vivere la realtà [vdc9]

Le basi della Via della conoscenza. Comunque per voi la vostra mente è importante, mentre per la via della Conoscenza è solo l’offesa alla Coscienza. E qui tutti voi rimanete sbalorditi e vi domandate: “Come può essere che la mente sia l’offesa della Coscienza se la mente è il prodotto della Coscienza?”.

  • La mente* non è il prodotto della Coscienza, ma è un vostro concetto ed è un concetto che deve morire nel momento in cui emerge la Coscienza.
  • La mente non è una realtà: la mente è il vostro modo di vivere la realtà;
  • la mente non è sostanzialità: la mente è il vostro modo d’intendere ciò che è la sostanza;
  • la mente non è ciò che definisce l’uomo, poiché ciò che definisce l’uomo nel relativo è il suo non-essere, nel senso che per negarlo si deve negare ciò che viene attribuito a lui, e quindi al suo essere uomo, anche se si potrebbe semplicemente dire che l’uomo non è, e nient’altro.

L’uomo non è, se considerato dal punto di vista della Coscienza, mentre è dal punto di vista della vostra mente. E poiché per voi è, per arrivare alla Coscienza si deve abolire la mente, ma prima, per farla tacere, la si deve anche innalzare a un ruolo diverso, e quindi bisogna abolire a poco a poco il vostro attaccamento ai pensieri e il vostro attaccamento a ciò che la mente in continuazione produce.

L’attaccamento è anche quello che voi mettete in atto quando aborrite, quando odiate, quando negate qualcuno o qualcosa; anche questo è attaccamento ai vostri pensieri, quindi non soltanto quando gioite o quando vi compiacete. Tutto è attaccamento perché tutta la realtà duale si fonda sull’identificazione dell’individuo, cioè del singolo, a qualcosa che non è. Fonte

*Ricordiamo che nella Via della conoscenza per mente si intende sia la mente in quanto corpo mentale che l’identità, a seconda del contesto.

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3 commenti su “La mente/identità è il vostro modo di vivere la realtà [vdc9]”

  1. Come dice Natascia, la non-mente isi dà nell’umano come infinito processo del “togliere”, come ci ricordano anche i 4 voti del bodhisattva.

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  2. Non so, se quando si è incarnati sia possibile azzerare la mente e vivere costantemente nell’Essere.
    Credo però sia possibile riconoscerne sempre più i limiti e relativizzare ciò che racconta.
    Liberi dai condizionamenti cadono anche i molti veli che ci fanno percepire separati ed è più facile riconoscersi in quel ” l’uomo non è”.

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