Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/52: il karma del discepolo

Vi siete domandati, per averlo letto, se effettivamente il karma può essere assunto da un Maestro; ad esempio, se il karma di un discepolo può essere assunto da un maestro. Dobbiamo dire subito in che senso va inteso questo.

Noi vi dicemmo che il Cristo si coinvolse al karma umano, è vero figli? Perché? E anche recentemente l’abbiamo ripetuto*, perché colui che fa del bene, che aiuta una creatura, in un certo senso, prende su di se un po’ del peso di quelle creature. Una cosa elementare che tutti voi già certamente avete notato. E quando un vostro fratello si prende sfogo delle sue pene con voi, molte volte voi avvertite un senso di pesantezza, di pena, di sofferenza o di tristezza.

Così il maestro può prendere su di sé il karma del discepolo, in questo senso e in nessun altro senso. Se una creatura deve subire un karma doloroso, nessuno può togliere a questa creatura il karma del dolore. Mi spiego? Nessuno e per nessuna ragione. E voi comprendete perché: perché il karma è frutto di una azione mossa dall’individuo, mossa per non aver compreso qualche legge, qualche insegnamento e quindi deve essere subito l’effetto acciocché ne sbocci la comprensione. Se questo effetto potesse, in qualche modo, essere stornato, la comprensione fino allora non  giungerebbe. Quindi non fraintendete. Dali, 29 Novembre 1959

*Nel post presente Dali puntualizza quanto ha affermato l’11 gennaio 1959 creando non poche perplessità (almeno nel redattore).

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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