Zazen, la meditazione del buddismo zen, la pratica del risiedere nell’adesso che accade qualunque esso sia

Zazen, la meditazione propria dello zen, è la pratica del sedersi lasciando che la realtà sia, senza nulla perseguire, di nulla rammaricarsi, a nulla ancorarsi se non all’esperienza dell’accadere.
E’ un risiedere in ciò che attimo dopo attimo sorge alla consapevolezza lasciando che tutto venga e tutto vada: bastando la vita a se stessa non ha bisogno che noi si aggiunga qualcosa su ciò che essa porta.
I pensieri, le emozioni, le sensazioni sorgono e tramontano, vengono osservate senza identificazione e senza connotazione, senza giudizio, senza aspettativa, senza necessità di coltivarle in alcun modo.
La persona risiede nell’essere corpo, esperienza precisa e inequivocabile dello zazen che, naturalmente, non è soltanto essere corpo fisico, è essere l’esistente, ciò che è.
Lo zazen è la radice della meditazione nel Sentiero contemplativo, ciò che ci radica nella vita, ciò che ci costituisce comunità nella via: piattaforma esistenziale a cui incessantemente torniamo.

La postura
zazen (2)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le mani

Zazen-hands

 

 

 

 

 

 

La camminata-del-mezzo-piede (kinhin)
Kinhin-footing

 

 

 

 

 

 

 

Inchino semplice
General-bow

 

 

 

 

 

 

Inchino profondo
General-sanpai

 

 

 

 

 

 


Letture sullo zazen

Immagini da:
La postura http://goo.gl/5O2sgK
Le mani, kinhin, inchini: http://goo.gl/Nk9FKY

 

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7 commenti su “Zazen, la meditazione del buddismo zen, la pratica del risiedere nell’adesso che accade qualunque esso sia”

  1. Nella camminata del mezzo piede si tiene un atteggiamento simile alla meditazione cioè far fluire i pensieri? Cosa differenzia la camminata dalla la meditazione seduta?

    Rispondi
    • Ad Antonella
      K.H. è una meditazione camminata, dunque l’atteggiamento è lo stesso dello zazen.
      Il suo scopo è evidente: tra una sessione e l’altra di zazen mettere il corpo in movimento..

      Rispondi

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