Gratuità e accadere nella Via della conoscenza 2

  Una voce: Ma che differenza c’è per voi fra il restare qui davanti a queste voci dell’Oltre per cogliere questa occasione, oppure l’andarvene, poiché nulla vi riguarda direttamente di ciò che qui accade?

Partecipante: Se è così, allora non ha più senso stare qui.

Una voce: Il senso e il non-senso sono concetti che avete creato nel vostro mondo mentale. L’accadere è stare in una situazione liberi da attese e pretese, aderenti a ciò che accade, che è gratuità. E la gratuità non può mai essere indirizzata o progettata o perseguita o misurata. Osservate il vostro “io” nella continua pretesa di imporre i propri schemi: Io devo stare in una certa situazione se essa ha un senso migliorativo per me e se va verso il risultato sperato”.

Accade di restare qui o là, indipendentemente dal risultato, indipendentemente dalla situazione, indipendentemente da ciò che gli altri faranno. Stare in, senza se e senza ma, nell’assoluto non-senso, che è ferita per la vostra individualità, perché la forma di dualismo che avete strutturato sta proprio nel concepire un “io” distinto e separato dal mondo, un “io” che non riesce a vedere l’unità fra tutti gli esseri e che si mette al centro decidendo, distinguendo e misurando, anche quando si racconta di amare l’unione e la fratellanza.

Partecipante: Ma perché voi voci state qui?

Una voce: Nulla cambia se qui o in altro luogo. Accade che siamo qui; non c’è attesa, nessun giudizio su di voi e nessuna misura dei vostri “passi” avanti, che mai sono passi, perché quando un mutamento accade è perché si impone, anche se voi continuate ad affermare che: “Se c’è un’azione, ci deve essere un risultato; se c’è un progredire, ci deve essere una meta”. E poi aggiungete: “Gli sforzi devono portare a una progressione, anche se non subito. E se Tizio fa tanti sforzi e Caio ne fa pochi, è giusto che Tizio raggiunga prima il risultato”.

Concetti su concetti sovrapposti alla semplicità della realtà. Provate a osservare quanto il vostro mondo sia pieno di protagonismo, di un darvi da fare per raggiungere, e quindi di azioni sempre legate a uno scopo che riguarda voi. E ora osservate come questo vi impedisca di riconoscere che l’agire è in sé e che l’altro è in sé, non dipendenti da voi.

E ancora volete convincervi di aver compreso questi nostri paradossi – li avete solo ritradotti -, di aver conquistato, qui con noi, nuovi è più profondi concetti spirituali e di aver capito che è bello essere niente – pur restando stretti ai vostri contenuti mentali – anche se non reggete la provocazione e subito obiettate, protestate e confutate, ma non davanti a noi, solo segretamente e sommessamente dentro di voi.

Partecipante: Ma accade, comunque, anche per noi immedesimati nella mente?

Una voce: I vostri processi occultano l’accadere. Accade ma, essendo identificati nella mente, non lo vedete; nell’accadere ricercate solo un risultato, o un merito, o un privilegio oppure una sconfitta, o un intoppo, o un insuccesso, qualcosa comunque che “vi riguardi”.
Tutto, proprio tutto accade, ma è riconoscibile soltanto quando non c’è un colui che si veste da agente e lì si identifica. Però la mente l’avete strutturata per porre un agente: “Sono io, è lui, è Tizio, è il destino”, e introducendolo è immediata una distinzione che sfocia in una connotazione.

L’accadere è impersonale e non c’è alcun soggetto agente; senza di esso non ci sono motivazioni, nemmeno interpretazioni e non esistono gli interrogativi che diversificano l’essere qui oppure là, poiché questo è indifferente. La differenza è un oggetto mentale.

Ma, allora, che importanza ha il vostro percorso evolutivo di fronte al fatto che tutto è gratuito? Nessuna. E anche se vi raccontate di non essere importanti, ogni volta che fate i conti con una nostra provocazione, si alza dentro di voi una silenziosa protesta, e così siete di nuovo pronti a riaffermarvi come importanza.

Ciclo gratuità della Via della conoscenza
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8 commenti su “Gratuità e accadere nella Via della conoscenza 2”

  1. “Concetti su concetti sovrapposti alla semplicità della realtà”
    La resa avviene nello sfiancamento, la mente lascia spazio anche se per poco.

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  2. ” L’accadere è impersonale e non c’è nessun soggetto agente”.
    La gratuità sta nell’azione impersonale, senza connotazione.

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  3. “Nessuna misura dei vostri “passi” avanti, che mai sono passi, perché quando un mutamento accade è perché si impone”

    L’ accadere libero dalla logiche del divenire

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  4. Ardua la VDC. Ardua perché toglie ogni appiglio, è radicale nella sua adesione alla Realtà.
    Sto e osservo la mente che s’insinua.

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