Dōgen, Busshō: concretezza unitaria e natura autentica 12 [busshō12]

[Sommario IA] Il maestro Dai I afferma che “tutto ciò che vive, natura autentica niente”, in contrasto con Sakyamuni che vede la natura autentica in ogni cosa esistente. Questa differenza genera dibattito sulla correttezza delle due affermazioni.
L’approccio di Dai I è considerato superiore perché, a differenza di altri tentativi di interpretazione, integra e trascende le due prospettive.

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Dōgen, Busshō: oltre divenire-Essere, JF (2) su Busshō 11 [busshō11.2]

[Sommario AI] L’autore discute la contraddizione tra la realtà “come è” e “come dovrebbe essere,” sofferenza derivante dall’incapacità di superare questa discrepanza, usando l’esempio di Achille e la tartaruga.
Si introduce il pensiero di Dōgen, che sottolinea l’importanza di osservare la vita così com’è, identificando l’esistente e il “vero modo” come un’unica entità.

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Dōgen, Busshō: la scomparsa dell’ente 11 [busshō11]

[Sommario AI] Seian afferma che “il tutto è il tutto che vive: natura autentica ente”, invitando a sondare il significato di questa affermazione in base alle diverse condizioni karmiche.
“Il tutto che vive” include ciò che ha e ciò che non ha un cuore (inteso come Essere), poiché la natura autentica è il cuore stesso.

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