[Sommario IA] Il maestro Dai I afferma che “tutto ciò che vive, natura autentica niente”, in contrasto con Sakyamuni che vede la natura autentica in ogni cosa esistente. Questa differenza genera dibattito sulla correttezza delle due affermazioni.
L’approccio di Dai I è considerato superiore perché, a differenza di altri tentativi di interpretazione, integra e trascende le due prospettive.
zen
Dōgen, Busshō: oltre divenire-Essere, JF (2) su Busshō 11 [busshō11.2]
[Sommario AI] L’autore discute la contraddizione tra la realtà “come è” e “come dovrebbe essere,” sofferenza derivante dall’incapacità di superare questa discrepanza, usando l’esempio di Achille e la tartaruga.
Si introduce il pensiero di Dōgen, che sottolinea l’importanza di osservare la vita così com’è, identificando l’esistente e il “vero modo” come un’unica entità.
Dōgen, Busshō: tra divenire ed Essere, JF (1) su Busshō 11 [busshō11.1]
[Sommario AI] Il brano analizza il concetto buddista di “cuore” (shin), distinguendo tra il significato convenzionale e quello più profondo che abbraccia tutto l’esistente, simile al concetto cristiano di Dio creatore.
Si cita Uchiyama, che definisce la “natura autentica” come il ritorno al fondamento della vita.
Come nel Sentiero contemplativo comprendiamo lo Zen
Ognuna delle voci sotto elencate è una raccolta di post, molti dei quali commentati da uma. Attraverso i commenti emerge chiaramente come nel Sentiero comprendiamo lo Zen. Autori Zen, tutti post
Dōgen, Busshō: la scomparsa dell’ente 11 [busshō11]
[Sommario AI] Seian afferma che “il tutto è il tutto che vive: natura autentica ente”, invitando a sondare il significato di questa affermazione in base alle diverse condizioni karmiche.
“Il tutto che vive” include ciò che ha e ciò che non ha un cuore (inteso come Essere), poiché la natura autentica è il cuore stesso.