Di fronte a quella vastità espressa dal e nel piccolo fatto che accade, dalla consapevolezza che tutto abbraccia, si presenta a me un limite di indagine: non sono adeguato, non ho gli strumenti, non ho lo sguardo sufficientemente profondo, non ho i sensi per indagare oltre un certo punto ciò che accade; questo mi induce a fermarmi e i passi che mi attendono, e che non posso percorrere, vengono avvolti nel mistero.
sentire
Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/17: il sentire conduce al Cristo
Dice il Maestro: “Chi è nato dalla carne è carne, e chi è nato dallo Spirito è Spirito (Gv.3,1-15, ndr). Io non vengo per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre mio. Il Padre mi ha mandato acciocché chi crede in me sia salvo. Nessuno crede in me se non è il Padre che l’ha mandato”.
Il senso di colpa e d’inadeguatezza esistenziale [sentiero31]
La stessa funzione del senso di colpa come va interpretata? C’è un senso di colpa che si sviluppa nell’identità perché ciò che è stato operato, o pensato, o provato, non è conforme al modello di sé interiorizzato.