Prendo lo spunto da questo post su Silere non possum, interessante per tanti versi a parte alcune punte polemiche inutili nel contesto.
sentire
Contemplazione: la filosofia essenziale e reale, la AI, l’intuizione
Jiso Forzani, ricordando Giangiorgio Pasqualotto recentemente scomparso, mi fornisce lo spunto per una breve considerazione.
Cerchio Firenze 77: i due generi del sentire individuale 26
Dobbiamo intenderci su cosa significa «sentire». Una volta voi avevate le idee chiare in proposito: il «sentire» era il «sentimento», il resto era sensazione, emozione, pensieri.
Contemplazione: la logica vittima-carnefice non spiega i processi
Il contemplativo è fuori dal tempo perché è oltre il tempo: risiede prevalentemente nel sentire che, per sua natura, è atemporale.
Contemplazione: il sentire diviene simbolo nei corpi
Il sentire è intenzione, pensiero, parola, affetto, emozione, azione, corpo: il sentire si incarna in ognuno di questi aspetti e diviene forma in quel piano d’essere.
Dōgen: il presente va investigato. Zazenshin 4 (zen34)
Fonte: capitolo “Documenti” Shobogenzo zazen shin (anno di redazione da parte di Dōgen:1242) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989.
Quando necessario proporremo la traduzione di Aldo Tollini comparsa nel suo: Pratica e illuminazione nello Shōbōgenzō. Ubaldini editore. Proporremo inoltre alcune traduzioni di Nishijima-Cross.
Contemplazione: la protezione necessaria al contemplante
La compassione che abita l’essere del contemplativo lo conduce a sviluppare una disposizione di sé aperta all’ascolto e all’osservazione di ogni creatura.
Contemplazione: il pensiero del sentire, non altro
Lavoro ogni giorno, nel preparare molti dei post di questo sito, su testi scritti da accademici, testi che generalmente sono in inglese perché, attorno a ciò che riguarda lo Zen, ben poca e modesta è la letteratura in lingua italiana.
Cerchio Firenze 77: la vera vita è il sentire 21
Vedete come tutto viene elaborato dalla mente. Uno parla ed esprime un concetto ed ecco che chi ascolta, captando il messaggio, elabora il suo significato confrontandolo con quanto crede o sa o è capace di supporre.
Contemplazione nel quotidiano: dove risiedi, dove risiedono
La consapevolezza del proprio risiedere prevalentemente, o esclusivamente, nel sentire, rende evidente dove risiedono coloro che ti sono attorno.
Contemplazione nel quotidiano: contemplare è sentire
Contemplare è sentire, cosa significa? Non si stratta di sviluppare un atteggiamento fondandosi sui sensi dei corpi transitori, ma di andare oltre essi.
Contemplazione nel quotidiano: vibriamo a ogni impulso
La contemplazione che avviene nel quotidiano coinvolge il flusso dei dati che provengono dall’esterno come quelli che attraversano l’interiore: direi che questi ultimi sono i prevalenti.