Il testo che segue è di Kempis, Cerchio Firenze 77. Lo condivido sotto questo titolo perché del sentire e dell’amore che genera la condizione esistenziale dell’evoluto effettivamente parla, e di ciò che da lui sorge come capacità d’amare di un amore non suo.
In evidenza
La vita nell’Essere di chi non è più
La metafora del deserto indica la vita lontana dai valori del “mondo”, vita orientata da una moltitudine di archetipi transitori cui il nostro sentire aderisce e di cui è parte costituente e attiva. Il contemplativo diviene uno straniero perché ogni aderenza agli archetipi transitori viene meno e così si consegna a una vita nel deserto.
L’Opera Omnia del Cerchio Firenze 77
Dopo più di quarantanni dalla chiusura del Cerchio, è stata resa disponibile alla fruizione pubblica l’Opera Omnia del Cerchio Firenze 77.
La funzione della comprensione limitata
Per il terzo giorno consecutivo torno sullo stesso argomento ad uso dei monaci del Sentiero e di chi ha la pazienza di leggermi nel mio ripetermi, ma repetita iuvant e l’argomento è, per un contemplativo, la madre di tutti gli argomenti.
Qualunque frammento di stato è porta per l’unità
Qualunque stato, dal più irrilevante al più pervasivo, di qualunque natura sia è interno alla stato di unità ed è veicolo per la consapevolezza che lo sente come aspetto dell’insieme.
L’azione dello “Spirito”: una decodifica di Gv. 14,12-21 [1]
Prendo lo spunto da questo post di fratel Paolo apparso sul sito del Monastero di Bose.
Scritto ricco di spunti a partire dai versetti di Giovanni che f. Paolo va a commentare, ed è da Gv. che vorrei iniziare.
Dōgen, Busshō: commento (1) di Jiso Forzani a Busshō 8 [busshō8.1]
L’espressione iniziale di questo brano del testo è tratta da una raccolta di dialoghi fra maestro e discepolo in forma di koan, dal titolo Den to roku (La raccolta della trasmissione della lampada).
Il Sentiero contemplativo ed Eremo dal silenzio
A coloro che vogliono conoscere il Sentiero contemplativo consigliamo innanzitutto la lettura di questo testo che è anche un manifesto: “Un nuovo monachesimo per i senza religione del terzo millennio“.
Se desiderate approfondire la natura del Sentiero, consigliamo di leggere questa serie di post: Le basi del Sentiero contemplativo, iniziando dal post numero uno.
La nascita e l’evoluzione del Sentiero è tratteggiata in questo post: Il Sentiero contemplativo: origine ed evoluzione.
L’intenzione e il suo sorgere nella coscienza 6
Ciascuno di noi ha una visione antropomorfica e piuttosto infantile della complessa struttura umana e cosmica, ovunque proiettiamo l’immagine di noi, l’illusoria immagine che stiamo percependo e concependo, perché naturalmente percepiamo ciò che concepiamo.
L’intenzione e l’ambiente mentale che crea 5
Nei post precedenti abbiamo visto come l’intenzione crea l’ambiente fisico e l’ambiente astrale: per essere coerenti con la realtà avremmo dovuto trattare quei due argomenti per ultimi, perché gli ultimi sono a crearsi nella sequenza logica, ma li abbiamo esposti per primi per facilitare un approccio concreto al tema ed evitare di partire da un argomento nebuloso come l’intenzione a livello akasico.
L’intenzione e il formarsi dell’ambiente astrale 3
Nel primo post di questa serie L’intenzione e la costruzione dell’ambiente fisico esistenziale 1, siamo partiti dall’esempio della formazione dell’ambiente fisico dell’Eremo dal silenzio: continueremo, per rendere semplice l’approccio, con lo stesso riferimento.