La non-mente nel sostegno all’altro [vdc14]

Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]

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La relazione che ci svela

Mi capita, con regolarità, di avvertire nella mente la “pressione” mentale di singoli o gruppi, per questioni che mi riguardano e nelle quali sono coinvolto, ma anche per questioni altre.
Credo sia una forma di telepatia, ma non so dire di più perché non coltivo questa conoscenza.

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Il mito dell’accettazione incondizionata

Se due persone si accogliessero e accettassero reciprocamente in maniera incondizionata, tra esse non vi sarebbe relazione.
Questa condizione ha un senso se le due persone hanno terminato il compito delle loro incarnazioni e si apprestano ad abbandonare per sempre la ruota delle nascite e delle morti: fuori da questa situazione, quella condizione, nel divenire, è priva di senso.
Ciò che rende attivo e produttivo in termini evolutivi il divenire, è la tensione a congiungersi con l’Uno, dunque il perseguire un obbiettivo, una condizione esistenziale, dunque la non accettazione della personale condizione presente.

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