Abbiamo già visto che per voi l’amore è dono, e che nel progettarlo e nell’offrirlo il vostro sguardo è puntato sia sul risultato dell’azione, su cui mettete il vostro marchio, sia su come l’altro risponde, vale a dire se accoglie o non accoglie, o se addirittura rifiuta; quindi se vi elogia o vi trascura, o anche se vi denigra.
intenzione
Il dono ha un valore in sé, non conta l’intenzione [68A]
Noi, oggi, renderemo evidente il vostro sottile inganno nel dire: “Io dono”, e soprattutto il fatto di non essere consapevoli che state parlando di un atto che vi trascende. E mentre voi non osate contraddirci, già le vostre menti borbottano, borbottano, borbottano.
Non si può separare il sognatore dal sogno
Quando diciamo che una è l’intenzione della coscienza e un’altra può essere quella del’identità, diciamo una sciocchezza.
Distinguere la coscienza dal portatore di nome è come voler separare il sognatore dal sogno.