Non c’è un Divino che ci mette alla prova 11

L’incontro con la gratuità, anche se non riconosciuto come tale, non può che mettere costantemente in crisi i vostri processi mentali, essendo la totale negazione delle vostre concettualizzazioni fra il risultato ottenuto ed il rapporto con l’eccedenza, e quindi anche la messa in crisi del vostro valore di soggetto che evolve.

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Il limite dell’umano e l’illusione del Divino che soccorre 10

Una voce: L’uomo che percorre la via interiore mette in campo due polarità: se stesso e il Divino e dà una propria interpretazione di come queste due polarità entrino in rapporto a partire dall’insufficienza dell’uomo che invoca e attira a sé l’eccedenza divina. Ma quella che l’uomo chiama l’“azione” divina è il moto della gratuità rivolto al relativo.

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Il protagonismo dell’uomo nega la gratuità 8

Una voce: L’uomo si considera una globalità unitaria fatta di emozioni, di comportamenti e di pensieri, e pertanto si costruisce un’identità fondata sulla connessione di quei tre aspetti, per poi potersi dire: “Esisto come centro di un’individualità da far diventare sempre più armonico”.

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Gli stati e la gratuità, secondo la Via della conoscenza 7

 Una voce: Nella via della Conoscenza si parla di stato dopo stato, quando la mente tace e non c’è nessuna pretesa di decidere come essi “dovrebbero essere” e dove “dovrebbero portare”. Nel vivere consapevolmente gli stati non ci sono né metri e né parametri per stabilire a che cosa servano, come mai si presentano e anche dove possano portare.

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