- Nuovo ciclo di contemplazioni – non un commento – attorno ai fondamenti dell’Essere e del divenire così come proposti dal Cerchio Firenze 77 e dal Cerchio Ifior. Capitolo dopo capitolo, passiamo in rassegna l’insegnamento filosofico che proviene da altri piani di coscienza per coglierne, nel sentire più che nel pensare, l’essenza spirituale.
Altri post sul tema contemplazione: - Diario da un eremo.
- Appunti sull’unità d’Essere e sull’abisso che segue 1
- Contemplazione quotidiana
Tutti i post sul tema “contemplazione” dal 2025 in poi
Cerchio Firenze 77: contemporaneità di sentire 12
[…] Certo farebbe ridere un benpensante dire che Atlantide vive ancora nella vostra epoca. E potrebbe far ridere anche noi se non pensassimo che indubbiamente Atlantide è già trascorsa. E chi può negarlo!
Dōgen, Busshō: essere consapevoli di non vedere 9 [busshō9.2]
[G⮃] Chi desidera vedere la natura autentica, anzitutto deve togliere di mezzo lo spadroneggiare dell’io.
Dōgen: essenza dello zazen. Zazenshin 1 (zen21)
Fonte: capitolo “Documenti” Shobogenzo zazen shin (anno di redazione da parte di Dōgen:1242) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989.
Quando necessario proporremo la traduzione di Aldo Tollini comparsa nel suo: Pratica e illuminazione nello Shōbōgenzō. Ubaldini editore. Proporremo inoltre alcune traduzioni di Nishijima-Cross.
La funzione della comprensione limitata
Per il terzo giorno consecutivo torno sullo stesso argomento ad uso dei monaci del Sentiero e di chi ha la pazienza di leggermi nel mio ripetermi, ma repetita iuvant e l’argomento è, per un contemplativo, la madre di tutti gli argomenti.
Qualunque frammento di stato è porta per l’unità
Qualunque stato, dal più irrilevante al più pervasivo, di qualunque natura sia è interno alla stato di unità ed è veicolo per la consapevolezza che lo sente come aspetto dell’insieme.
Vivere tra Essere e divenire, tra unità e frammentazione
Dovessi definire l’individuo-che-è-la-condizione-unitaria, quello che altri chiamano “l’illuminato”, direi: è colui/ei che sente la frammentazione quanto l’unità e non oscilla tra le due ma nell’unità – condizione stabile in cui risiede – sente la frammentazione indotta dall’essere incarnato e immerso nel duale.
Cerchio Firenze 77: un grande palcoscenico 11
Abbiamo distinto due forme di vita nel Cosmo: la vita macrocosmica e la vita microcosmica. La vita della materia e la vita degli individui.
Dōgen, Busshō: la contemplazione della natura autentica 9 [busshō9.1]
[C⮃] Rispondono: «In questo momento non c’è alcunché ai nostri occhi da vedere, alle nostre orecchie da udire, per il nostro cuore da capire; non c’è altro posto al nostro corpo ove abitare!».
Dōgen: “Principi dello zazen”, comparazione scritti 14 (zen20)
Fonte: capitolo “Documenti” (parte quattordicesima) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989. Pp. 259.
Con l’integrazione della traduzione del Fukanzazengi della Stella del mattino, di A. Tollini, di Nishijiama e Cross.
Cerchio Firenze 77: visione soggettiva del Cosmo 10
[…] La materia nella sua struttura subatomica è composta da elettroni, particelle, corpuscoli che girano attorno a nuclei: pensate che per l’attimo in cui, ad esempio, un elettrone gira attorno al nucleo centrale, esistono tanti fotogrammi quante sono le variazioni della sua posizione rispetto al nucleo.