Contemplazione quotidiana 4

51. Osservare senza fine. L’osservazione, mentre avviene, comporta anche una inevitabile comparazione tra il sentire osservato e i dettami della vibrazione prima, tra il compreso relativo e il compreso assoluto. In quella morsa possiamo provare un dolore per il limite, ma possiamo imparare anche a gestirlo senza lasciarci sopraffare. Allora l’ascolto è contemplazione ma è anche attiva trasformazione. [4.2.25]

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Via della conoscenza: mente e problemi 3

[Sommario IA] Il termine “problema” è una costruzione mentale, non una realtà oggettiva; etichettare gli eventi come “problemi” deriva dalle nostre pretese e dal focalizzarci sul nostro “io”.
“Risolvere problemi” è un automatismo verbale che maschera la mancanza di problemi veri e propri, ma solo pretese personali.

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Manuale di meditazione zen, di Carl Bielefeldt, recensione2 (zen2)

[Sommario IA] Bielefeldt evidenzia la continuità tra Ch’an classico e Dōgen riguardo all’unità di pratica e illuminazione, ma sottolinea una maggiore enfasi in Dōgen sull’aspetto rituale ed etico della pratica illuminata.
Bielefeldt interpreta il “non pensare” di Dōgen come tecnica meditativa, un’interpretazione considerata limitante dall’autore della recensione, che critica l’approccio di Bielefeldt come eccessivamente storico e metodologicamente ristretto.

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Inmo, Dōgen: la realtà così com’è (Ciò-che-È, quiddità, talità) 1-2

Fonte: Eihei Dogen, Inmo, Proprio così, traduzione dall’originale giapponese di Jiso Forzani.
Quando il curatore lo ritiene necessario, vengono anche utilizzati frammenti della traduzione di Aldo Tollini così come compaiono nel suo Buddha e natura di Buddha nello Shobogenzo, Ubaldini editore. Dalla redazione del Tollini viene preso anche un brano dell’introduzione e la suddivisione in paragrafi che in Forzani non compaiono.

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