Le basi della Via della conoscenza. Che cos’è l’ardore o che cos’è l’assenza di ardore nell’uomo comune e nell’uomo che è diventato non-mente? L’ardore è una spinta che nasce dal desiderio e dalla presunzione di poter modificare, invece il non ardore è l’assenza di desiderio e di pulsione, ma né l’uno né l’altro appartengono all’uomo che è andato al di là della mente.
non-mente
Non ha senso parlare di una vita che ha uno scopo [vdc25]
Le basi della Via della conoscenza. L’uomo che è arrivato alla non-mente dovrebbe accettare di non agire affatto, perché l’azione implica una finalità, la finalità implica porsi un obiettivo e porsi un obiettivo implica considerare la realtà come qualcosa che si vuole modificare o alterare o strutturare secondo quanto si pensa.
La mente duale e il silenzio della non-mente [vdc19]
Le basi della Via della conoscenza. E se esistesse soltanto ciò che è – quindi se si abolisse ogni mente – il ciò che è sarebbe tutto quanto ciò che esiste e ciò che esiste sarebbe l’essere che non porta nome e neanche distinzioni, e quindi sarebbe ciò che è, soltanto essere.
Ciò che è/4: l’amore è completo soltanto nel non attaccamento [vdc4]
Le basi della Via della conoscenza. Ciò che c’è è ciò che esiste nella sua totale compiutezza; magari non si coglie la compiutezza fino in fondo, ma la non-mente si china al mistero e sa che c’è la compiutezza.
Ciò che è/3: la non-mente non si oppone [vdc3]
Le basi della Via della conoscenza. Se veramente il salto di cui parliamo implica abbandonare il concetto del limite e implica abbandonare il concetto dell’evoluzione per accettare che tutto accade, dove va a finire la libertà dell’uomo?
L’azione non condizionata: lasciarsi accadere
Una comunicazione di Soggetto, via della Conoscenza (18)
Che cos’è l’ardore o che cos’è l’assenza di ardore nell’uomo comune e nell’uomo che è diventato non-mente?
Pensieri, emozioni e “ciò che è”
Una comunicazione di Soggetto, via della Conoscenza (13)
“Chi diventa non-mente non abdica alla sua relazione con quanti rimangono attaccati alla dualità, anzi, si presenta a loro e offre loro il proprio non-essere al fine che tutti gli altri possano cogliere proprio questo non-essere, se hanno la capacità di coglierlo.