L’uomo è dotato di autoconsapevolezza, cioè del pensiero che riflette su se stesso. Non si tratta soltanto di pensare, ma di un pensiero che, riflettendo su di sé, fa percepire all’uomo se stesso, ciò che gli sta attorno e la relazione fra ciò che sta attorno a sé e in sé; tutto questo attraverso l’attività intellettiva, sia razionale che intuitiva e deduttiva.
L’uomo è in grado di riconoscere se stesso, ciò che è distinto da sé e ciò che lui opera, e questo lo fa sapendo di farlo, mentre per l’animale il riconoscimento fa parte dell’istintualità.
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Nell’umano è il pieno dispiegamento del corpo mentale che opera questa censura tra me e l’altro e pone le basi per l’auto consapevolezza di essere una creatura illusoriamente distinta da tutto il resto.