Ciò che è/3: la non-mente non si oppone [vdc3]

Le basi della Via della conoscenza. Se veramente il salto di cui parliamo implica abbandonare il concetto del limite e implica abbandonare il concetto dell’evoluzione per accettare che tutto accade, dove va a finire la libertà dell’uomo?

Non c’è libertà, se non quando entra in campo la vostra mente: è la mente che sceglie fra ciò che definisce bene e ciò che definisce male.

La non-mente non ha libertà perché non v’è da decidere nulla in quanto non ci sono opposti; la non-mente non ha alcuna libertà, la non-mente accetta che esiste soltanto l’essere e che nell’essere ogni realtà è giunta a compimento, anche quella che non si vede e anche quella che non si coglie già compiuta. Sì, anche quella è giunta a compimento.

E poiché, pur essendo non-mente, non si può mai essere l’Assoluto, si accetta che anche quella realtà che non si vede come compiuta sia in realtà ciò che è, perché non si coglie ancora il compimento ma si sa che c’è già il compimento.

La non-mente non sceglie, perché non si può opporre a nulla, mentre voi scegliete perché vi opponete a qualcosa: al male piuttosto che al bene, all’azione piuttosto che allo stare fermi, al tacere piuttosto che al parlare. Ma la non-mente non si oppone perché nulla c’è di alternativo a ciò che c’è. Fonte

Il canale Telegram di Eremo dal silenzio
Per rimanere aggiornati su:
Il Sentiero contemplativoCerchio Ifior

Print Friendly, PDF & Email

5 commenti su “Ciò che è/3: la non-mente non si oppone [vdc3]”

  1. È proprio così: se ti affidi senti che le scelte sorgono da sé, non seguono le logiche della mente.
    A volte serve tempo per vedere certe dinamiche, poi ti lasci trasportare dove è bene che tu sia.

    Rispondi
  2. La non-mente è quella dimensione originaria, di fondo, che non non ci abbandona mai. Noi ci illudiamo di vivere nell’opposizione e da questa opposizione facciamo nascere la libertà.

    Rispondi
  3. Non scelgo,
    Agisco secondo la spinta che diventa unica strada possibile.
    Una è la strada. E alla fine anche dire una non ha senso.
    Percorrere la strada.

    Rispondi
  4. Quando la mente smette di giudicare e si esce dalla dimensione duale, aderire al ciò che è, risulta davvero liberatorio.
    A quel punto è vero, che te ne fai del concetto di libertà, se non esistono più li opposti?
    Vivere ogni istante svincolato da quanto predica la mente significa aver compreso il significato del ciò che è e aderire alla dimensione dell’Essere

    Rispondi
  5. Forse può sembrare paradossale, ma queste parole mi infondono molta serenità.
    Cosa c’è di cui essere sereni nel non poter esercitare la propria libertà?
    La libertà è della mente, del duale. Certo nel divenire ne farò uso, ma nella dimensione dell’Essere, di cui il divenire è parte, tutto è perfetto.
    Questo mi dà pace e non rende invano il mio impegno.

    Rispondi

Lascia un commento