Ho usato raramente l’amore per sentire la mia esistenza..

Amori miei, tutti,
Ho sbagliato spesso, ho usato raramente l’amore per sentire la mia esistenza, ho detto raramente “ti amo” venendo ricambiato e ancora non riesco a dirlo “per sempre”.
Ci sono amori storici, mia madre, mio padre, mia sorella, i nipotini, gli amici, i parenti, fidanzati e fidanzate, maestri e amanti; tutti compagni di lavoro e di strada, chi rimane, chi è morto, e chi se ne va.

Mi duole capire che non vi ho guardati solo con l’amore, che nella mia vita ho usato spesso ansia, frustrazione, rabbia, sopravvivenza, trascuratezza, per conoscermi, per conoscervi, per sperimentare.
Mi duole riconoscere che ho vissuto queste storie, questa nostra storia, governato da sensi parziali e superficiali, seppure a volte necessari.
Chiedo a tutti di perdonarmi, perdonarci, di questi amori temporanei, ridotti, perfetti.
Dico a tutti grazie, invito tutti a ringraziarci, di questi amori splendidi, gratuiti, imperfetti.

Siamo qui e adesso sempre con grande impegno, fatica, viviamo questa esistenza con i sensi che abbiamo più acuito: la vista, il sapore, l’udito, l’olfatto, il tatto.
Misuriamo il mondo con i nostri strumenti: il tempo, lo spazio, i soldi, molto spesso anche il ragionamento, il controllo, la fame, la sete; prendiamo da questa vita per bisogno, desiderio, invidia, ignoranza, cultura e per felicità; soffriamo la paura, il dolore, la passione, la rabbia, l’ansia e proviamo ad accontentarci dell’accoglienza,  e del poco o tanto amore che la vita ci offre.
L’elenco è sicuramente incompleto, eppure credo, che a parte uno, son tutti strumenti limitati da un protagonista, l’io e il mio, insicuro e minacciato.

Riconosco con certezza che il più potente e vasto di questi strumenti è l’amore.
L’amore è l’unico sentire con cui dovremmo misurare la nostra vita, non quanto, né come, né perché, ho amato o sono stato amato.
L’amore può diventare lo sguardo con cui si sente il tempo, lo spazio, la morte, la rottura, ogni scelta di ogni giorno, il suo gusto è eterno, universale e trascendente.
Odora di un punto cui tornare, ogni volta, per toccare l’inizio e la fine.
L’amore comprende e lascia che le cose siano, è un velo di luce che rende lucido ogni segno della nostra esistenza, tutto è al suo posto, non ci sono errori, malattie, abbandoni, che non siano chiarificati e comprensibili.

Questa intuizione è durata un attimo, non so reggere questo splendore e tenerla a memoria d’ora in avanti.
Saranno la vita e il suo amore a scuotermi da questo torpore, ogni tanto, con le buone o le cattive maniere, lei ha altri sensi, altri linguaggi, altri scopi che noi, donne e uomini, quasi mai, comprendiamo.
Non cancellerei, o cambierei un giorno di noi, né prima, né dopo, la vita è perfetta se la misuriamo con il suo incredibile amore.
Tutti voi, siete la mia vita, ieri ora e dopo. Crediamole.

Con Amore, vostro Luca, per sempre.


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9 commenti su “Ho usato raramente l’amore per sentire la mia esistenza..”

  1. Quell’odore di un punto a cui tornare, quello che segna la fine e l’inizio, è metafora di un sentire condiviso. Del tuo viaggio mi sento partecipe, grata per avercelo condiviso. Grazie Luca.

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  2. Luca, grazie dal profondo per questo dono d’amore che fai a tutti noi, per questa condivisione da sentire a sentire, che proviene da uno spazio senza tempo e senza limiti e in quello spazio infinito ed eterno ritorna. Grazie per farci sentire la tua presenza preziosa. Un caro abbraccio.

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  3. “L’amore comprende e lascia che le cose siano, è un velo di luce che rende lucido ogni segno della nostra esistenza, tutto è al suo posto, non ci sono errori…”
    Grazie caro Luca!

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  4. Ho lasciato che l’amore, così tangibile, nelle parole di Luca, mi attraversasse. È l’amore che trascende ogni identita’, che commuove, che ci rende grati.

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  5. Luca, non potevi farci dono più grande di questa lettera d’Amore.
    Nella quotidianità spesso la grandezza e profondità di ciò che hai affermato ci sfugge, nonostante il cammino. Grazie per avercelo ricordato. Che l’Amore continui a suggeristi pensieri di tale vastità da condividere.

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