Il limite nostro che libera l’altro

Viviamo i rapporti e le persone come fossero cosa nostra. Interpretiamo il nostro e l’altrui limite come un ostacolo, un accidente che si insinua e compromette i rapporti.
Se le persone e i rapporti non sono nostri, ma occasioni di esperienza, consapevolezza, comprensione che la vita ci mette a disposizione, allora il limite che noi e l’altro portiamo non è un accidente, ma una possibilità.
Per che cosa?
Per generare chiarezza, per facilitare il discernimento: sono qui davanti a te e non ti porto una maschera e non recito pantomime, ti porto il compreso e il non compreso nell’immediatezza e nella semplicità di cui sono capace.
Puoi vedermi, ascoltarmi, farti un’idea e magari giudicarmi: questo tuo lavorio interiore parla di te e te aiuta, ti induce ad una scelta, ti spinge in una direzione o in un altra, ti permette di chiarificarti interiormente.
Ti porterà a separati da me? E allora? Tu non sei mio/a, sei ciò che la vita mi ha offerto e vai dove il vento vuole.
Ti offro il mio limite che ti attrarrà o ti respingerà, dal quale ti sentirei intrigato o allontanato, che ti parlerà di mondi e di possibilità, o sarà muto e non ti comunicherà niente che per te abbia rilievo.
Il mio limite ti libera da me: vai pure per la tua strada.
Il mio limite ti apre allo sguardo profondo: rimani allora e nel mio limite osserva il tuo.


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2 commenti su “Il limite nostro che libera l’altro”

  1. Da imparare a memoria e ricordarsene in ogni relazione! Questo è un nostro grande limite, veniamo a conoscenza di grandi verità, ma al momento in cui dovremmo interpretare gli accadimenti alla luce di queste…ce ne dimentichiamo! Fa parte del processo di apprendimento, ma a volte verrebbe voglia di accellerarlo un pó… anche se il guscio che si rompe troppo presto fa fare una brutta fine al pulcino…

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  2. Vero il mio limite può attrarre o liberare l altro da me così per me il limite di un altro in questi un giorno un fatto accaduto ha rimesso in discussione il rapporto con mia figlia ho compreso che deve fare un ulteriore passo in avanti è stato doloroso….ma come il dolore di un parto è servito a far nascere una nuova consapevolezza in me.

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