I nostri piccoli mondi

Il cammino della trasformazione del sentire che chiamiamo vita, prende forma e si nutre di tutte le relazioni: da ciascuna riceve dati e possibilità di conoscenza-consapevolezza-comprensione.
Premesso questo, va detto che ci sono relazioni primarie e altre secondarie, relazioni che rappresentano la nostra officina esistenziale principale e altre che sono laboratori occasionali e transitori.
Se andiamo a stringere, tra quante persone si svolge il cammino della nostra vita, le relazioni che sono cucite nel tessuto dell’essenziale? Le possiamo contare sulle dita di una mano? Di due mani?
Non saprei, ma sono poche. Mi chiedo: le vediamo quelle poche?
Le riconosciamo nella loro funzione plasmatrice sulle nostre esistenze? Le rispettiamo adeguatamente?
Svolazziamo tra le pagine di Facebook scambiandole per relazioni? O è solo il piccolo palcoscenico dell’altrettanto piccolo Narciso che abita in noi, quello?
Cosa conta? Tutto conta evidentemente perché tutto ci svela e, non di rado ci mette in scacco.
Conta in sommo grado ciò che c’è nel tempo e, nel tempo, ci rode come un tarlo nella nostra pretesa, nella nostra incuria, nella nostra presunzione, nella nostra disattenzione, nel nostro egoismo.

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