Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/49: il libro di Enoch

Così voi dovete dimenticare quello che avete, se non creduto, saputo dalla vostra religione circa l’inizio del mondo, se volete comprendere quello che noi vi diciamo a questo proposito. Il fare ciò non è semplice come il dirlo.

Con molta facilità si scivola nei luoghi comuni; con molta facilità si torna a quello che si credeva (o si crede tuttora) e allora da questo nasce la confusione. Se vogliamo comprendere appieno questo concetto, dobbiamo dimenticare la Genesi secondo quanto dicono le Scritture le quali sono simboliche e vanno interpretate.

Esiste una Scrittura la quale è affascinante, una spiegazione dell’inizio del tempo umano che per la sua semplicità, per il suo lato umano, è presto assorbita dagli uomini. Parliamo della famosa storia degli “Angeli caduti”; storia che è ripresa nel suo concetto da molti di voi.

Ancora una volta (e speriamo per tutte, figli) dobbiamo dirvi che questa storia è completamente falsa nel suo soggetto e nel suo spirito. Falsa da cima a fondo, come falso è il libro di Enoch che di questa storia parla. Si dice che alcuni Angeli, creati perfetti, un giorno, per loro orgoglio, si ribellassero a Dio e fossero sprofondati. Qualcuno vede in questa storia l’origine di Lucifero e degli Spiriti maligni. Altri invece vogliono vedere l’inizio dell’umanità.

Tutto questo è completamente falso, non sta in piedi e voi comprendete perché: perché se Dio ha creato qualcosa non può che averlo creato perfetto e non si può ammettere ribellione in Dio. Ritroviamo questa storia degli Angeli caduti anche nell’Apocalisse; ma l’Apocalisse è un libro simbolico, e chi vuole intendere l’Apocalisse deve saper spiegare i simboli altrimenti finisce pazzo. Dali, 7 dicembre 1958

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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1 commento su “Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/49: il libro di Enoch”

  1. Sì sapeva che il libro di Enoch è un falso, tanto che non è nei libri canonici.
    Tuttavia la tradizione popolare, ormai spero superata, pur non sapendone l’origine, conosceva il racconto della caduta.

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