La casualità dell’amore [75A]

L’amore non è quello che voi identificate nel concetto di dono; l’amore è restare nell’azione, punto. Non in assenza di pensieri, però consapevoli che il dono è nel farsi dell’azione, incontrando e inglobando anche l’imprevedibilità dell’azione dell’altro.

Perché il dono è azione e, nel suo costituirsi, si forma con modalità che non erano né previste e né calcolate quando è stato progettato e messo in campo.

Però quando si incomincia a parlarvi di casualità, subito vi domandate che ne è, allora, della sacralità e della profondità che attribuite all’amore che voi credete di donare e di ricevere. La via della Conoscenza vi provoca, riaffermando la casualità dell’amore, che voi tanto esaltate, che è semplicemente un moto che nasce da un casuale accostamento di azioni.

E, dunque, dove va a finire tutta quella smania che avete di progettare il vostro donare, sforzandovi di essere sempre più capaci di stare accanto agli altri per dare loro amore?
E dove va il vostro concepire un percorso spirituale che si basa proprio sulla vostra sempre maggiore capacità di offrire amore come dono all’altro?

L’unica risposta possibile nel contro-processo è che non c’è alcun progetto evolutivo da associare all’amore-dono, che è pura e semplice casualità. Ma, allora, voi vi domandate se queste voci vi stanno conducendo dentro un vicolo cieco e assurdo.

Come unica risposta, vi porteremo a comprendere che questo è soltanto l’inizio; se ci seguirete, verrete svuotati dei concetti che avete elaborato mentalmente sull’amore, inteso come vostra capacità di donare, e vi faremo capire che il vostro concetto di amore è pieno di equivoci nascosti da portare alla luce.

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In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.

Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
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Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.

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4 commenti su “La casualità dell’amore [75A]”

  1. Ciò che si definisce casuale è ciò che sorge senza programmazione/costruzione.

    Ecco il nostro essere, la nostra manifestazione sarà sempre più vicina all’amore tanto più saremo liberi da costrutti, vuoti di ingombri, permeabili come sabbie.

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  2. “Perché il dono è azione e, nel suo costituirsi, si forma con modalità che non erano né previste e né calcolate quando è stato progettato e messo in campo.”

    Esperienza provata: uno scandalo per le menti, un balsamo per la consapevolezza. Tutti abbiamo e facciamo esperienza del dono, ma o non lo sappiamo comprendere o sovrapponiamo l’interpretazione che ci porta fuori dal dono stesso.

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  3. Queste parole scardinano davvero tutti i costrutti mentali sulla nostra pretesa di capire e dare amore, per tutti ma soprattutto per chi pretende, sull’amore, di fare un cammino spirituale.
    Spero mi si imprimano nel compreso.
    Queste sì un donare gratuito.
    Grazie davvero Soggetto e grazie per la pazienza/dono dell’amministratore che cura questa chat.

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  4. Queste parole mi scuotono:
    “E, dunque, dove va a finire tutta quella smania che avete di progettare il vostro donare, sforzandovi di essere sempre più capaci di stare accanto agli altri per dare loro amore?
    E dove va il vostro concepire un percorso spirituale che si basa proprio sulla vostra sempre maggiore capacità di offrire amore come dono all’altro?”
    E ancora:
    “Come unica risposta, vi porteremo a comprendere che questo è soltanto l’inizio; se ci seguirete, verrete svuotati dei concetti che avete elaborato mentalmente sull’amore, inteso come vostra capacità di donare, e vi faremo capire che il vostro concetto di amore è pieno di equivoci nascosti da portare alla luce.”

    Per perseguire la Verità è necessario subire lo scacco, coltivare il dubbio, praticare l’umilta’. Allora forse potremo aprirci al Reale.

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