L’esperienza dell’amore
quando si innerva nei veicoli
preme per esprimersi,
trabocca,
ma non sempre trova un oggetto
in cui versarsi.
Rimane allora potenza
che irradia l’essere
in cui accade,
fino a provocare una tensione,
e anche una sottile frustrazione.
Forza impellente
che va gestita,
consapevolezza
che se quell’amore che scuote
non può giungere ad alcuno visibilmente,
consapevolmente,
certamente ha i suoi percorsi
per irradiarsi,
sicuramente giunge là dove deve
foss’anche l’universo in quanto tale.
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Credo che la conoscenza sia fondamentale per gestire con meno tensione tale forza.
Grazie!
Quel che comprendo è che non ci è dato di sapere come l’Amore venga irradiato e da chi verrà accolto.
Coltivare la fiducia, a volte messa alla prova, che ciò accada indipendentemente dalla nostra volontà.
Non parlo del processo che descrivi perchè non c’è quel tipo di esperienza ma in generale direi che, a volte, capita di soffermarsi più su quella che definisci “sottile frustrazione” e leggerla come qualcosa di negativo, o stonato, piuttosto che cogliere la meraviglia dell’insieme.
Certa che la mente prima o poi si strutturerà al sentire!
Grazie…
Certamente la forza d’amore che irradia fortemente da chi ne è ricolmo, troverà modo di travasarsi fosse pure l’universo, come tu dici. altrimenti l’ energia ristagnante. non sarebbe tollerata dai corpi inferiori.
L’esperienza dell’Amore è l’esperienza della potenza creatrice originale. È forza che è nella necessità di creare forme e mondi. Genera per sovrabbondanza: quando il vaso è colmo deve tornare vuoto.
Sicuramente giunge là dove deve!
Amen