Proteggere le proprie possibilità

Cos’è una possibilità? Ciò che si presenta nel quotidiano, nella ferialità dei giorni, ed anche, ovviamente, nell’eventuale straordinario.
Ciò che viene, che accade, offre una possibilità di esperienza, di consapevolezza, di comprensione, di contemplazione.
Ciò che viene è portato da coloro che abbiamo attorno: il partner, i figli, gli animali di casa, i compagni di viaggio, gli amici, i colleghi di lavoro.
Ognuno di loro porta qualcosa: una processione di offerte.
Siamo consapevoli di ciò che giunge, che ci viene donato e che a volte assume l’aspetto della gentilezza, altre quello della ruvidità? Alcune volte è per noi piacevole, altre spiacevole?
Siamo in grado di mantenere concave le nostre mani rispetto a ciò che viene?
Una giornata è una miniera di possibilità: piccoli fatti che ci attraversano e ci cambiano, senza sosta e senza fine.
Vediamo il processo dei fatti che vengono e ci cambiano? Abbiamo quella consapevolezza, quella disposizione creativa e curiosa che ci induce a rimanere aperti comunque a ciò che viene?
Oppure siamo distratti, troppo identificati, ottusi rispetto a ciò che bussa?
Ciò che viene bussa: l’ordinario che diviene il determinante, ogni piccolo fatto scardina un equilibrio e ne afferma uno più avanzato, micrometrici movimenti nel sentire, nella consapevolezza, nell’attenzione.
Quando la nostra vita non è più un andare disordinato alla rincorsa del desiderio e dei bisogni, si affaccia la possibilità di questo quotidiano minuto che ci induce a proteggerlo, a curarlo, a coglierlo consapevolmente.
Proteggerlo significa garantirsi le condizioni per vederlo ancora, per accoglierlo ancora, per stupirsene ancora.
Proteggerlo non significa imbalsamarlo in una ritualità e in un formalismo, significa chiarire lo sguardo ad ogni fatto che viene, vuotarsi di sé, essere disposti a lasciarsi attraversare dall’imponderabile.


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4 commenti su “Proteggere le proprie possibilità”

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