Un percorso dentro l’essere corpo, sensazione ed emozione, presente che accade.
Un esserci senza condizione e senza resistenza;
un accadere nella più completa gratuità.
Una meditazione in movimento, la contemplazione di ogni aspetto dell’accadere. A Pisa dal 13 novembre (vedi il programma)
accompagnamento
Temi dei gruppi di approfondimento del Sentiero contemplativo
Primo anno
1° incontro
Se smetto di fuggire da me stesso che cosa incontro?
La frustrazione, il dolore, la crisi intese come opportunità.
Il processo di costruzione dell’identità e la necessità di poter dire liberamente “io”. Chi sono io e chi sei tu?
2° incontro
L’esistenza dell’uomo è un processo che conduce dalla edificazione della propria identità alla sua dimenticanza, fino all’esperienza dell’amore. L’importanza dell’osare nella vita.
Una nuova visione antropologica ed esistenziale dove l’Unità germoglia dallo sprofondare nelle viscere della vita.
3° incontro
La mia manifestazione nel mondo avviene sotto la spinta dell’intenzione. Dove sorge l’intenzione?
Perché spesso affondiamo nel pantano delle emozioni e dei pensieri e diveniamo ciechi di fronte alla vita e alle opportunità che ci offre? Opportunità di conseguire che cosa?
Cosa significa che la vita è la nostra insegnante?
Il percorso del “conoscere” come base di tutti i processi.
4° incontro
Il processo della consapevolezza:
-stanchezza
-dubbio
-disconnessione
Il lungo cammino di affrancamento dall’identificazione con i processi della mente.
5° incontro
L’ incontro con l’altro da me. Le relazioni affettive. La funzione educativa.
La mente del genitore.
La natura dell’esperienza dell’amore.
6° incontro
Natura dell’atto meditativo. Liberi da passato e futuro, liberi da sé.
Il presente che accade come unica realtà. Oltre giudizio e aspettativa, oltre la mente. L’osservatore e l’osservato.
7° incontro
Conoscenza, consapevolezza, comprensione.
Tutto è perfetto nel suo essere quel che è.
La radice di qualunque accettazione e di qualunque trascendenza.
8° incontro
Imparare a dimenticarsi di sé. Imparare a perdere.
Imparare a giocare.
9° incontro
La realtà dell’Uno è sempre stata li, perché non l’abbiamo vista?
Imparare a “stare” di fronte alla vita che sorge. La vita come dono.
Secondo anno
1-Attenzione
2-Flessibilità rispetto ai processi mentali
3-Pensiero, emozione, azione come fatti a se stanti, non collegati tra loro
4-Lo scenario dentro cui si svolgono pensiero, emozione, azione:
cogliere il contesto
5-Pazienza, non attendere qualcosa
6-Tacere: non è importante ciò che ho da aggiungere. Irrilevanza
7-Prontezza: in che modo la vita mi chiama
8-Niente da perdere, niente da guadagnare: il gioco
9-Solo rappresentazione è la vita
Terzo anno
1-Essere e divenire
2-Osservando l’identità
3-Osservando il mondo
4-Zazen, lo stare, il risiedere
5-L’intenzione condizionata e non condizionata: l’affluire dell’imponderabile
6-Imparare ad interpretarsi come non-identità osservando il macigno dell’esserci
7-La solitudine della persona della via spirituale
8-Cosa significa a questo punto l’espressione“totale manifestazione e totale trascendenza”
9-Solo fatti che accadono
Quarto anno
1 -La danza tra identità e coscienza nel quotidiano. Verifica dei vissuti personali
2-Ripartire ogni giorno. Superamento della dicotomia accettazione/rifiuto: tutto cambia
3-L’attività residuale della vittima
4-Volontà e abbandono
5-Il divenire
6-L’essere
7-L’essere nel divenire
8-Senza
9-La prima persona plurale: noi
10-L’infinito neutro
Federica Pinna
Psicologa, danzaterapeuta (ATI), danzatrice; da anni interessata al linguaggio corporeo, all’espressione-conoscenza di sé ed alla cura della persona.
Ha studiato ed approfondito a livello teorico ed esperienziale varie tecniche di rilassamento psicofisico e la pratica dell’Autentic Movement .
Si occupa principalmente degli aspetti non verbali della comunicazione e del processo di crescita interiore.
Conduce percorsi terapeutici e di accompagnamento, individuali e di gruppo, per bambini ed adulti, mediati dall’espressione corporea e dalla pratica della meditazione.
Il suo lavoro, tutto ciò che offre nella relazione di accompagnamento, è un’apertura verso quel movimento interiore che conduce al nostro Sé: un ritorno a casa, alla nostra natura profonda, autentica. Discendere nel corpo e nel gesto è una via alla conoscenza e all’espressione che germoglia in una accoglienza quieta e profonda di noi stessi e ad una liberazione graduale dai turbamenti e dai condizionamenti incontrati ed accumulati nel formarsi dell’identità.
Poter tornare al proprio respiro ed a ciò che siamo, offre la possibilità alla nostra parte più intima e profonda di emergere con coraggio e di esprimersi pienamente: possiamo ritrovarci in una stanza tutta per noi, muoverci o stare fermi, dare forma alle parole, alle emozioni, ai silenzi, ed ancora oltre a quella vastità che si schiude quando stiamo in un allineamento profondo e scegliamo di prenderci cura di noi e di rispettarci.
Federica svolge la sua professione di terapeuta accompagnando le persone in percorsi di conoscenza in cui è possibile aprirsi all’espressione creativa e trovare una sintesi fra la realtà interiore e la vita quotidiana, fra il sapere corporeo del movimento e l’esperienza dell’analisi psicologica dei propri vissuti. Attraverso questo percorso risalgono in superficie memorie corporee, sogni ed ombre che altrimenti non sarebbero accessibili, rimarrebbero sepolti nell’inconscio condizionando le nostre vite.
Ognuno accoglie tutto ciò con le risorse interiori che mette a disposizione nel suo viaggio, un viaggio che ci rende più vivi ed autentici quando riusciamo ad integrare le varie sfumature del nostro essere ed esistere.
Riceve su appuntamento a Cesena dove vive e lavora.
email: federica.pinna@hotmail.it
Cel. 349.8697048
Sito web
Un aspetto della relazione di accompagnamento, di aiuto o “terapeutica”
Cerchio Ifior, L’Uno e i molti, volume secondo, pagine 112-113
Le vibrazioni (si intendono quelle che emette la persona che conduce una certa situazione di “aiuto”), senza dubbio, hanno il compito di smuovere qualcosa all’interno degli individui affinché, seguendo la traccia di ciò che viene smosso, riescano a comprendere qualcosa di più di se stessi e quindi a modificarsi, ad aumentare il proprio sentire.
Tuttavia, non è una vibrazione che entra all’interno dell’individuo, quella che smuove, ma è la reazione delle vibrazione, che già esisteva all’interno dell’individuo, che risuona con quella con cui viene a contatto: un po’ come due diapason, uno vicino all’altro; la vibrazione di uno fa vibrare anche il diapason vicino con una vibrazione molto simile, se non addirittura uguale.
Non è, quindi, una vibrazione esterna che modifica o manda in crisi un individuo, ma una vibrazione interna che risuona e vibra sentendo questa vibrazione esterna che l’alimenta: la riconosce e quindi mette in moto questa vibrazione che già esisteva.
La nostra proposta formativa
Il sentiero contemplativo è un percorso dentro la conoscenza di sé, incontro alla propria natura e alla libertà dal condizionamento: è un andare verso la piena manifestazione e la piena dimenticanza di sé: conoscenza, consapevolezza, meditazione, contemplazione, questo è il percorso.
Il sentiero viene proposto con queste modalità:
– sedute individuali di accompagnamento
– gruppi di base e di approfondimento
– intensivi a Fonte Avellana
– zazen
– pratica della gratuità
L’accompagnamento individuale
L’accompagnamento individuale è una singola tappa oppure un percorso che si può dipanare per più incontri, in cui si stabilisce un rapporto di accompagnamento, un procedere fianco a fianco: la persona è sostenuta dalla figura del suo accompagnatore, il “buon amico”, nel lavoro di smascheramento dei propri meccanismi mentali ed emotivi che sono all’origine delle sue difficoltà esistenziali.
Nell’accompagnamento vengono affrontate le dinamiche della persona più strettamente esistenziali e spirituali: l’accompagnamento non è una terapia, né un percorso basato sull’analisi psicologica di sé.
Il fine dell’accompagnamento è condurre la persona incontro a sé stessa, ad imparare a considerasi non solo come limite ma anche come vastità non condizionata: è un andare verso la piena manifestazione della propria natura umana e spirituale vissute come unità inscindibile.
Gruppi di base e di approfondimento
I gruppi di base e di approfondimento sono composti da un numero variabile di persone e rappresentano un momento di indagine e di approfondimento sulle questioni della via interiore e del Sentiero contemplativo.
Sono una opportunità per la formazione di punti di vista e di modelli interpretativi ispirati ad una visione spirituale dell’esistenza, e sono anche un momento di esperienza della pratica della disconnessione e della meditazione intese come modo di stare di fronte alla vita.
La pagina dei gruppi , il calendario.
La pratica della meditazione
Zazen
E’ la meditazione del buddismo zen; seduti davanti al muro per non distrarsi, ad occhi aperti, si vive il presente abbandonando il flusso dei pensieri che sorgono; niente altro che abbandonare pensiero ed emozione e tornare, dopo ogni distrazione, al muro bianco, a quel semplice stare.
Attraverso lo zazen la mente viene smascherata in ogni suo aspetto e la persona impara ad arrendersi alla vita che accade attimo dopo attimo.
Vespri
Un tempo di silenzio intercalato brevemente dalla lettura e dal commento esistenziale e simbolico di un brano del vangelo.