Le onde di vita e il cammino delle razze

Cercherò di essere il più preciso possibile in merito, ricordandovi però che le verità degli insegnamenti che vengono portati sono adeguate alla comprensione di chi ascolta, ed è quindi possibile, anzi probabile, che in futuro queste verità debbano venire allargate, ampliate e, quindi, in un certo senso modificate.
In poche parole quanto io adesso dirò in merito, ha valore puramente indicativo per aiutare la vostra comprensione. Avevamo dunque parlato di un ciclo evolutivo di una razza all’incirca intorno ai 50.000 anni (dei vostri, naturalmente). Vediamo quante incarnazioni può riuscire ad avere dunque in questi 50.000 anni, un entità che compia il suo cammino evolutivo in modo medio.
Parlo di incarnazioni umane, quindi tutto il cammino che l’entità ha compiuto in precedenza come minerale, vegetale, animale non è compreso in questi 50.000 anni, ed il perché è abbastanza logico: infatti per poter, ad esempio, attraversare il mondo minerale, vista la lunghezza delle esperienze che attraverso il mondo minerale si possono fare, il tempo è molto più dilatato di quello che riguarda le esperienze compiute come essere umano che sono più dense di stimoli. Ritorniamo al nostro conto.
Mi sembra, creature, che il conto non sia così difficile da fare; considerate che, approssimativamente, tra un incarnazione e l’altra si può avere un intervallo sui 300-400 anni, tenendo conto che all’inizio dell’evoluzione le incarnazioni si succedono molto più rapidamente di quanto accada poi verso la fine dell’evoluzione; nell’insieme direi che per compiere un cammino evolutivo medio all’interno di questi 50.000 anni le incarnazioni necessarie sono tra le 80 e le 120; un numero, quindi, non indifferente ma, d’altra parte, considerate che non indifferente è il numero delle cose da esperire, da comprendere per poter arrivare a quella prima tappa che è la comprensione della fratellanza universale, dell’altruismo, del sentire gli altri propri fratelli.
E, da quanto ho detto, si può leggere tra le righe che l’evoluzione non finisce dopo 50.000 anni, ma la fratellanza universale, l’altruismo e via e via e via sono soltanto una prima tappa di questa evoluzione.
Naturalmente in tutti voi può sorgere una domanda: che cosa può esserci dopo?… Ma io ritengo che sia, tutto sommato assurdo andare a cercare di comprendere ciò che è così lontano, visto che per il momento non siete ancora pronti a comprendere fino in fondo questa prima tappa!
Abbiamo dato, come media incarnativa per l’individuo che compie un cammino evolutivo in modo normale – quindi non troppo velocemente, né troppo lentamente – tra le 80 e le 120 incarnazioni, un numero quindi cospicuo, fatto sia di esseri maschili che di esseri femminili, che lo porta a contatto con moltissime civiltà, moltissime situazioni, moltissime religioni, moltissime storie e perciò una gamma di esperienze di vita veramente eccezionale, tale da poter permettere il suo passaggio ad un altra fase evolutiva.
Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro in proposito; resta però il dubbio: come mai da altre fonti il numero prospettato è diverso? Qua ci sarebbero da fare dei lunghi discorsi.
Il primo è che non tutte le entità sono allo stesso livello evolutivo e le differenze che possono esservi con le parole di altre Guide possono essere semplicemente dovute a questa diversità di vedute, di orizzonte, a questa diversità di ampiezza del sentire che permette una conoscenza maggiore o minore della Realtà.

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