Le onde di vita e il cammino delle razze

Un altro motivo può invece essere ricercato nel fatto che l’entità che ha dato un numero diverso per quello che riguarda la quantità di incarnazioni necessarie a superare un ciclo evolutivo, in realtà si sia comportata in modo alquanto «furbo».
Se voi, infatti, leggeste con attenzione le parole di quelle entità si potrebbe vedere che, malgrado in apparenza abbiano parlato con una certa precisione, in fondo in fondo sono rimaste molto nel vago trascurando un elemento non indifferente ma, invece, molto importante: hanno trascurato – infatti – il fatto che, come dicevo prima, sul pianeta Terra non vi è una sola razza incarnata. Questo cosa sta a significare? Sta a significare che fra tutti voi che siete presenti, ora come ora, sul pianeta Terra, vi sono entità incarnate che hanno compiuto già circa 35.000 anni di percorso evolutivo, una cifra che fa quasi perdere il lume della ragione solo al pensarci, mentre vi è invece un altra razza più nuova che ha compiuto circa soltanto 15.000 anni, un numero non indifferente che però è molto minore di quello che è riferibile alla prima razza.
Ora, se il discorso viene rivolto all’essere incarnato appartenente alla razza più recente, quella che ha compiuto circa 15.000 anni di cammino, se cioè un individuo di questa razza chiedesse ad una Guida qualsiasi quante incarnazioni ha avuto fino a questo momento, chiaramente il numero di incarnazioni che verrebbe detto sarebbe molto minore. Se lo chiedesse un individuo appartenente alla prima razza questo, mi sembra evidente… o non vi sembra?… sarebbe molto maggiore. Ed effettivamente è proprio ciò che può essere successo altrove.
D’altra parte, dovete considerate che rapportati ai tempi dell’evoluzione del Cosmo 35.000 anni di evoluzione sono una bazzecola e che, quindi, senza ombra di dubbio, in questi 35.000 anni vi sono stati i più bravi di questa prima razza che hanno smesso di incarnarsi, cosicché, facendo una certa statistica, un certo ragionamento logico, è abbastanza evidente il fatto che una gran parte dell’umanità incarnata attualmente appartiene non alla razza vecchia, bensì a quella nuova. Scifo

Ecco, io avevo capito che le razze vivessero separatamente le loro esperienze, mentre da quello che hai detto mi sembra di capire che abbiano invece degli scambi. Quale funzione ha dunque la vecchia razza rispetto alla nuova? Serena

C’era una volta un castello arroccato in cima ad un colle in mezzo a foreste cupe che dominava un villaggio. In questo castello risiedeva una famiglia con tutto il contorno di parenti, amici, servitori che allora si usava avere all’interno di una costruzione di quel tipo per far sì che essa potesse funzionare, e vi era inoltre la gente del paese pronta a rifugiarsi all’interno delle mura protettrici del castello, allorché qualche pericolo si profilava all’orizzonte.
Potete immaginare come a quell’epoca, circa 300-400 anni dei vostri, un castello fosse un centro di raccolta degli individui, un centro in cui più e più vite si intrecciavano formando complicati e spesso assurdi disegni.
Perché parlare di quel castello?
Perché fu allora che per la prima volta noi entità che presiediamo alla guida di certe parti delle razze, abbiamo dato il permesso affinché venisse incominciato un certo discorso, venissero poste, cioè, le basi di quello che poi, in questa vita, sta succedendo.
Questo perché all’epoca, in quel castello, erano incarnati per una coincidenza – si fa per dire poiché nulla succede a caso. – buona parte dei componenti del Cerchio. Era, quindi, il momento più adatto per porre le basi per ciò che in seguito avrebbe dovuto essere; infatti demandammo ad alcune entità al momento non incarnate il compito di cominciare a fare comprendere le prime cose a coloro che in quel castello vivevano.
Certo: l’epoca non era delle migliori! Certo: le superstizioni imperavano ancora, la religione era pronta a mettere a freno certe cose… tuttavia la curiosità dell’uomo è sempre stata tale per cui non vi è superstizione o religione che tenga quando qualcosa di insolito lo attrae.
Ecco, così, che alcune entità cominciarono a presenziare; tuttavia le cose precipitarono: i motivi furono tanti ma, principalmente, l’impreparazione di tutti coloro che vi erano presenti, il loro egoismo ancora molto forte, il loro non riuscire ad ascoltare attentamente quanto veniva detto, il voler prevaricare gli altri, l’intrecciarsi di storie, di tradimenti, di avventure, di desiderio di potenza e via dicendo, cosicché il tutto finì tragicamente e coloro che all’epoca facevano da Guide videro tristemente – pur sapendo fin dall’inizio come le cose sarebbero andate a finire – chiudersi quel primo esperimento, quel primo tentativo di allargare la coscienza di un piccolo nucleo di appartenenti alla nuova razza.
Questo ci porta a dire, che proprio per il fatto che la razza nuova e la razza vecchia per lunghi periodi, per millenni si accavallano, la razza vecchia finisce, in un certo senso, per fare da protettrice, da spinta nei confronti del la razza nuova, per aiutarla, e per preparare il terreno a ciò che la razza nuova dovrà compiere.
Come vedete, tutto il discorso che abbiamo affrontato non è un discorso che si ferma soltanto ad una teoria, soltanto all’enunciazione di qualche cosa, ma tutto ciò di cui noi parliamo finisce per avere un riscontro pratico; un risvolto immediato nella realtà di tutti i giorni. E ora vi prego: non andate da domani in giro per le strade del mondo ad osservare la gente e a chiedervi se è della vecchia razza o della nuova, poiché in realtà questo non ha nessuna importanza, oltre al fatto che, certamente, osservando il comportamento di qualsiasi individuo, non potrete comprendere o giudicare quale sia la sua antichità come razza e come evoluzione! Scifo

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