Ogni piacere e ogni dolore diventano un soffio di vento [vdc23]

Le basi della Via della conoscenza. La mente silenziosa significa lasciare che le emozioni esplodano e poi lasciare che passino, fare l’esperienza del piacere e del dolore senza troppi veli e senza troppi attaccamenti, poiché l’attaccamento al piacere significa voler prolungare il piacere e l’attaccamento al dolore è voler far sì che quel dolore si allontani il più presto possibile, però in questa maniera voi lo prolungate.

E poiché la mente silenziosa tende a lasciar fluire, allora i picchi si susseguono a rapide discese, per tornare poi a una placida uniformità dove tutto in quel momento sembra immobile, pronto però a ripresentare un picco. Ma tutto va, va e va e nell’andare si scopre che dolore e piacere scorrono, e più scorrono meno si soffre sia nell’identificarsi nel piacere e sia nel voler abbreviare il dolore.

Tutto scorre e sempre più, se tutto scorre, ci si ritrova in una posizione mediana dove la gioia va e non la si vuole trattenere, dove il dolore va e non lo si vuole evitare e quindi tutto va, va e va e sempre meno si radica come piacere o come dolore, e quindi tutto si presenta sempre più come ciò che accade […].

Mente silenziosa, piacere e dolore. Se la mente silenziosa si ritrova sulla vetta – che è quella di non pensarsi più come mente – allora le emozioni tacciono e ogni piacere e ogni dolore diventano un soffio di vento che passa e non lascia traccia, passa e non lascia traccia.

In quel momento la vita diventa esperienza irripetibile nella sua universalità e non più nella sua unicità, e in quello stesso istante l’uomo sa che nulla ha più da temere dal dolore e che nulla ha più ha da temere dalla mancanza eventuale del piacere, perché ogni piacere e ogni dolore sono avvolti dalla stessa spirale che porta, via, via, l’uno e l’altro a ingigantirsi, quando ci si identifica, e che porta al loro dissolversi, così come un’onda che va e che viene, quando tutto appare nella propria inconsistenza.

Print Friendly, PDF & Email

4 commenti su “Ogni piacere e ogni dolore diventano un soffio di vento [vdc23]”

  1. Vero. Aggiungo solo che l’identificazione è prodotta da una non comprensione: prima di poter lasciar andare occorre comprendere altrimenti si rischia di incappare nella rimozione.

    Rispondi
  2. Questo post risponde in maniera chiara a miei atteggiamenti di fronte al dolore.

    Se il dolore non lo si vuole evitare e si tiene bassa la identificazione con esso, veramente passa, scorre e non lascia traccia.

    Avere fiducia che anche i momenti bui non ci sono per sempre e sono vita pulsante anche quelli.

    Rispondi

Lascia un commento