Le basi della Via della conoscenza. Non sta all’uomo fare distinzioni, ma sta a lui indicare la strada in cui l’unica cosa che conta è superare ogni dualismo, ogni opposizione, ogni contrapposizione e allora tutto apparirà nella propria essenza che porta il segno del non attaccamento.
E nel non attaccamento si potrà cogliere ciò che oggi voi non cogliete e cioè si potrà cogliere che il proprio io è un ammasso di sentimenti e di emozioni che arrivano e vanno, arrivano e vanno ed è un insieme di azioni che arrivano e vanno ed è un insieme di pulsioni che arrivano e vanno; tutto scorre, nulla c’è di fisso se non la mente che lo crea.
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Se l’uomo arriverà a questo, allora percepirà un’altra realtà e cioè che gli agglomerati di pensieri, di desideri e di azioni non sono: i pensieri vanno e vengono, le emozioni vanno e vengono, le azioni vanno e vengono e non appartengono a nessuno.
Appartengono – se così si può dire – a ciò che la Coscienza produce, anche se mai produce. E poiché questa è un’affermazione che nega se stessa, bisogna spiegarla così: pensieri, sentimenti e azioni esprimono soltanto un modo particolare di guardare alla Coscienza, ma questo modo particolare di guardare alla Coscienza diventa via via più limitato, mano a mano che si attribuisce un’individualità a un agglomerato di pensieri, di sentimenti e di azioni.
Se si vuole uscire dalla prigione della mente si deve fare un salto, ovverosia:
– cancellare la parola limite e introdurre la parola accadimento;
– cancellare la parola distinzione fra bene e male e introdurre la parola accadimento;
– cancellare ogni principio che vi dice che state evolvendo e introdurre la parola accadimento. Fonte
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Il Sentiero contemplativo, Cerchio Ifior
Sento una inconfutabile verità in queste affermazioni…gratitudine!
C’è un’intensa e profonda gioia nel leggere questi post: tutto risuona in modo così intenso. Grazie.
Grazie davvero!
“Tutto scorre, nulla c’è di fisso se non la mente che lo crea”
Per natura l’umano sente il bisogno di certezze.
Quando ti accorgi e vivi che l’unica certezza è l’incertezza a volte manca il fiato.
“nulla è fisso , se non la mente che lo crea”. Questo è ciò che dovremmo percepire perché ogni attimo non è mai uguale a se stesso.
Poi però c’è la questione dell’Eterno presente, dove niente diviene, ma Tutto E’.
Provo a sintetizzare:
Vivo l’attimo, mai uguale a se stesso perché la scena che la coscienza estrapola dall’Eterno presente è di volta in volta diversa. Niente è rimasto dell’attimo prima, tantomeno quello che percepiamo come io. Un attimo c’era ed ora è già cambiato.
Da perderci il senno se non fossimo ancorati al Sentire!
Non capovolge ma scardina
Non attaccamento ed accadimento :una prospettiva che capovolge gli schemi della mente.