Ogni concetto muore nella gratuità [65G]

Gratuità non è quello che voi uomini elaborate come concetto, ma è ciò che vi porta a un punto morto in cui tutto perde di significato, e allora tutto è. Ogni concetto muore nella gratuità, perché nulla ha bisogno di niente, nulla può essere aggiunto a niente, e tutto è perfetto così com’è.

Gratuità non è ciò che la vostra mente può incorporare dentro di sé attraverso sofisticazioni verbali o articolazioni concettuali. Gratuità è non poter più aggiungere alcunché.

Il mistero della gratuità può cogliere l’uomo, come semplice intuizione, anche nell’atto di aggiungere parola a parola, e in quel momento si apre un vuoto che è silenzio.

E poiché le parole per spiegare la gratuità non possono che morire già nel pronunciarle, allora queste voci sragionano con voi, ma lo fanno perché è il solo modo per disarticolare il vostro ragionare e il vostro operare per raggiungere un fine non ascrivibile all’azione in sé.

Se voi affermate che la gratuità riguarda soltanto il Divino, noi ribattiamo che la gratuità mette in scacco l’immagine che avete del Divino.

Nella gratuità non c’è principio e non c’è fine, non c’è causa e non c’è effetto: è ciò che è.
Quando muore il blaterare della vostra mente, allora in quel silenzio c’è il Divino e c’è gratuità.

E perciò non vi resta che lasciar morire dentro di voi tutte quelle parole che vogliono aggiungere, che vogliono spiegare, che vogliono distinguere, in modo che nulla parli più di niente.

Ma allora – vi domandate – con quale parola sostituire il concetto di gratuità?
Con niente, neppure col termine ‘niente’.
Rimane soltanto silenzio, che non significa non pronunciare più parole, ma che è lo scacco che svuota la vostra mente delle parole che portano a galla solamente i suoi contenuti. Non attribuire alcun concetto alla gratuità significa vivere dentro di sé un contro-processo, dove non hanno più alcun senso quelle parole da voi tanto abusate e tanto amate, dove muore ogni possibilità di aggiungere alcunché e dove muore anche la provocazione a opera di queste voci.

In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.

Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
Download libro, formato A4, 95 pag. Pdf
Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.

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8 commenti su “Ogni concetto muore nella gratuità [65G]”

  1. L’esperienza del venire meno del linguaggio è fondamentale, non per cadere nel “mutismo”, piuttosto per comprende a pieno il valore della singola parola.

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  2. “Ogni concetto muore nella Gratuità
    perché nulla ha bisogno di niente, nulla può essere aggiunto a niente ,
     è perfetto così com’è.”

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  3. L’aggiungere parole che narrano il blaterare della mente.
    Ne vediamo gli effetti.
    Per me è sempre più percepibile l’esperienza di quando le parole muoiono ancor prima di essere pronunciate.

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