Non esiste il passo né colui che lo compie [44G]

Gratuità non è nulla di quello che pensate. Gratuità è anche un’offesa, è anche uno schiaffo, perché non segue i vostri criteri di giudizio. Lo si comprende quando si è interiormente liberi; liberi anche dall’abitudine di creare uno stretto rapporto fra lo schiaffo che viene dato e chi lo dà.

Gratuità non è il trionfare divino sui limiti che l’umano si riconosce per consentirgli di andare oltre quei limiti; certo voi lo pensate, dicendovi che mai e poi mai potreste superarli contando unicamente sui vostri sforzi. In questo modo state ancora una volta assoggettando il Divino a convenienze umane e a vostre pretese di trasformarvi spiritualmente.

Voi non capite che non c’è nessuno che fa un passo, e che non esiste alcun processo, a opera vostra, che vi porti a una trasformazione interiore.

Non c’è nessuno che compie quel passo e non c’è alcun passo di progressione spirituale; nessuno si differenzia da altri e nessuno beneficia di alcunché, perché voi non siete, e quel ‘io’ di cui vi rivestite è illusorio.

Anche il ‘chi’ che collegate a ogni azione è solo frutto di connessioni mentali.
La realtà è indistinzione e nega qualunque individualità.

Ma allora – diteci – quel passo chi lo fa?
Proprio nessuno fa un passo, perché voi non siete, e non c’è nessun passo che avvicini alcuno al Divino.

La forma umana è un coacervo di emozioni, di pensieri e di azioni che la attraversano, impermanenti e disconnessi gli uni dagli altri.

La vostra mente, così come l’avete strutturata, li connette insieme per dare forma a un’individualità distinta e separata che vuole elevarsi oltre l’indistinzione di ciò che è vita. Ecco perché quel ‘chi’ che voi ponete nella domanda, è un artificio verbale che vi serve per affermare che qualcuno – voi, o il vostro spirito, oppure un’altra forma di individualità – fa un passo di progressione.

In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.

Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
Download libro, formato A4, 95 pag. Pdf
Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.

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9 commenti su “Non esiste il passo né colui che lo compie [44G]”

  1. Nel tempo ho osservato che per superari le proprie convinzioni, oltre ad esercitare il dubbio è necessario spingersi al di là di quel che oggi sembra plausibile.
    Poi, piano quel che appariva straordinario è diventato ordinario.
    Ora mi pare di trovarmi di fronte ad un’altra provocazione.
    Rumino.

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    • A Maria
      C’è una ragione se in coda a ogni post della via della Conoscenza sono riportate delle ‘avvertenze’: l’autore usa sistematicamente dei paradossi, o, detto in altri termini, lo sguardo dell’Essere sul reale.
      Ciò che nel divenire ha uno scorrere e un fine, nell’Essere semplicemente È. Un fatto non connesso ad altri fatti.
      Solo contemplando la realtà si può giungere a sviluppare questo sguardo, per l’identità e per l’intelletto sono assurdità.

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