Unito è chi si sente unito

Unito è chi si sente unito.
Non esiste alcuna dualità reale,
esiste l’inconsapevolezza dell’unità.

Tutto il peregrinare nel divenire
altro non è che il tentativo di acquisire
quella consapevolezza.

Dunque il divenire
è il sogno dell’inconsapevole,
roso dal tarlo dell’incompletezza.

Convivono nell’essere di Dio
tutto il divenire dell’inconsapevole,
e tutto l’Essere del consapevole.

Il sogno dell’inconsapevole è eterno.
La consapevolezza dell’Essere è eterna.

L’inconsapevole non diviene consapevole,
il suo sogno non finisce.

Il consapevole non ha mai sognato
e non è mai divenuto.

I due sono esistiti simultaneamente
oltre l’illusione del tempo.

La vita,
e la vita oltre la vita
sono due stati, due fatti.

Il contemplante vede l’uno e l’altro:
l’uno contiene l’altro
nella sua esperienza.

Specchio che si specchia nello specchio,
illusione.

Oltre l’illusione?
Il Senza-forma e Senza-nome.
L’Origine dell’illusione
e dell’assenza di illusione.

Niente divenire,
niente Essere,
fine del dire e dell’esperire.


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6 commenti su “Unito è chi si sente unito”

  1. Risuonano in profondità queste parole, che non sono scritte ma provengono dal sentire. Affiora nel quotidiano questa esperienza, un poco alla volta permea la vita.

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  2. Oltre l’illusione del tempo! La mente cerca di comprendere, ma si scontra con il suo limite. L’anelito all’unita’, indirizza il cammino e apre un varco nella nebbia del non compreso. La Fede sostiene e da’ forza anche nei momenti piu’ bui. Il pensiero logico e razionale che potrebbe mettere in discussione il Sentire, viene scalzato da cio’ che emerge dal profondo, fintanto che non trovera’ totale adesione con esso.

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  3. Lo scopo del nostro peregrinare è proprio quello di diventare consapevoli di non essere separati dall Uno. Sentiamo la nostra incompletezza ma non le sappiamo dare un nome finché le ripetute esperienze ci aprono alla comprensione dell essere uno nell
    Uno.

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  4. “il contemplante vede l’uno e l’altro…”
    Sì incammina sempre più deciso verso il superamento dell’illusione, nella quale a tratti – più o meno lunghi – è ancora invischiato. Contemplante per intenzione e per esperienza diretta di certi frangenti

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