L’affiorare dell’essere: 7- responsabile, essente [sentiero64]

L’origine del principio di responsabilità. Non del “mi riguarda” che è la sua traduzione sul piano dell’identità, ma dell’interdipendenza tra tutte le cose, questa è la genesi dell’esperienza della responsabilità.

È evidente alla conoscenza e alla comprensione che qualunque aspetto dell’esistere è in relazione con tutti gli altri, ne dipende e li condiziona. La responsabilità è la comprensione di questa interdipendenza; l’essere è compenetrato della comprensione del mondo dei fenomeni e del divenire, ne conosce la natura e la innerva, la compenetra di saggezza.

L’esperienza della responsabilità è esperienza della saggezza, i due procedono assieme, l’uno genera l’altro. Ciò che sorge nell’intenzione, nell’essere, è quella comprensione saggia, responsabile, che di tutto tiene conto e a tutto fa riferimento, nulla escludendo.

8-Essente

Che è.
L’essere testimonia l’essere e porta in sé, come natura propria, il senso d’essere. Non d’esistere, questo è evidentemente un’altra cosa.

L’essere, l’essente, è un’esperienza precisa non declinata: l’esistere è declinato, è l’essere nel tempo e nello spazio, la sua sostanza articolata, esplicata, manifestata nel divenire.

L’essente è precisa esperienza dell’essere.
Ogni cosa è; ogni fatto è; ogni sentire è.
Esiste ed è, simultaneamente.

Si può fare esperienza dell’essere come essente, come dato tangibile dotato di assoluta consistenza e rotondità, pregnanza e pienezza, inconfutabile essenza.

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NB: il testo che compare in questi post in alcuni passaggi differisce sostanzialmente dal contenuto del libro, questo perché, nei dieci anni trascorsi, molte cose abbiamo approfondito e compreso meglio.
D’altra parte, oggi non riusciremmo a esprimerci con la semplicità di ieri mentre il nostro obbiettivo, nel riprendere questi contenuti, è proprio quello di dare a chi ci legge un testo semplice, per un approccio di base al Sentiero contemplativo.

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2 commenti su “L’affiorare dell’essere: 7- responsabile, essente [sentiero64]”

  1. Il concetto di responsabilità è declinato in maniera del tutto nuova, come comprensione che l’altro, qualsiasi altro, mi riguarda perchè siamo tutti interconnessi e tutti aspetti dell’Uno.

    “L’essere, l’essente, è un’esperienza precisa non declinata: l’esistere è declinato, è l’essere nel tempo e nello spazio, la sua sostanza articolata, esplicata, manifestata nel divenire.”

    Mi vien da dire che si scopre di essere dopo aver toccato, in profondità, di esistere

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  2. Troppo spesso sento parlare di senso di responsabilità, senza che questa si traduca in uno sguardo unitario, ma solo rafforza un’identità che si compiace.

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