Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/5: simbolismi delle scritture

Diamo un’occhiata da vicino a questi simbolismi delle Scritture: Dio creò l’uomo (elemento attivo) a sua immagine e somiglianza; ciò vuol dire che macrocosmo e microcosmo sono analoghi e formano un tutto. Le conseguenze fatele da voi.

Dio creò la donna (elemento passivo) togliendo una costola all’uomo; ciò vuol dire che le forze contrarie non sono mai opposte e che si può trovare l’analogia dei contrari, perché uno ha sempre un elemento dell’altro.

Facciamo un esempio: prendiamo la luce e l’ombra, apparentemente due enti contrari; ma in realtà la luce  non è che una vibrazione ad altissima frequenza la quale è rappresentata graficamente da un insieme di sinusoidi. Questo ci dimostra che in sostanza la luce assoluta è un alternarsi di qualcosa, chiamiamola luce e ombra.

In Adamo non si deve raffigurare il primo uomo, ma la prima umanità che, giunta alla perfezione, aveva trasformato il soggiorno in questo pianeta in un vero Paradiso terrestre. In questo Paradiso si trova l’albero del bene e del male al punto di confluenza di quattro fiumi. Questo albero dai frutti proibiti, simbolizza il potere che dà la sapienza. Esso si realizza nel superamento delle passioni e nell’intimo equilibrio, simbolizzati dal punto di confluenza dei fiumi.

Essi sono quattro perché simbolizzano il quaternario inferiore dell’uomo, più precisamente i corpi: fisico, astrale, mentale istintivo e mentale intellettivo, con i corrispondenti attributi (peso ed estensione per il fisico, emotività  e passionalità per l’astrale, equilibrio e armonia per il mentale istintivo, ragione e capacità di apprendere per il mentale intellettivo).

In questo caso, come abbiamo detto, questo quaternario è equilibrato, il che vuol dire che le corrispondenti passioni umane sono superate dall’individuo il cui Ego spirituale domina perfettamente i veicoli. Ciò è essenziale per giungere a sapere, a potere.

Ma nell’uomo la potenza e la sapienza senza l’amore e l’altruismo, ovvero con l’egoismo, producono la catastrofe e l’occultamento del sapere. Il serpente tentatore è infatti l’anima della terra, l’atmosfera che S. Paolo ci esorta a vincere, l’egoismo, che facendo presa sulle anime giovani, spinse a usufruire delle forze dell’uomo e della natura a scopo egoistico e personale, provocando la cacciata dal paradiso terrestre.

Dio allora cacciò l’uomo, vestito di pelli di bestia (significato evidente) dicono le Scritture; ma fu l’uomo che, rendendosi simile alla bestia, si punì da solo. A guardia del perduto paradiso, del sapere divenuto occulto, è l’angelo dalla spada fiammeggiante, l’angelo della pura iniziazione. Dei secoli a venire è la riconquista di questo paradiso, vincendo l’angelo, ossia dando prova di capacità evolutiva. Ecco come, svelando il simbolismo delle Scritture, che interpretato alla lettera è stato causa di fanatismo, si conciliano fede e ragione, concordi di fronte alla Verità.

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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2 commenti su “Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/5: simbolismi delle scritture”

  1. Colpisce il passaggio sulla creazione della donna dalla costola di Adamo. Per molti, segno di inferiorità femminile. Invece qui si sottolinea la medesima natura e il fatto che forze contrarie non sono mai opposte… molto interessante!

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  2. Il simbolismo proposto merita riflessione.
    Quello riguardo alla creazione dell’uomo e della donna, è del tutto nuovo per me.
    Il simbolismo che riguarda l ‘Adam lo conoscevo in modo diverso.
    Grazie alle Guide per questa interpretazione.

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