Morire di provincialismo

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Una sorella affermava stamattina che con queste elezioni cambierà poco: non condivido, io credo che cambierà soprattutto il clima culturale e a farne le spese saranno le minoranze, l’intero fronte dei diritti, la transizione ecologica, l’intero ambito della protezione dell’ambiente, la scuola e il mondo della cultura in genere.

Un paese che era già insopportabilmente provinciale lo diverrà ancor di più: periferia d’Europa, luogo dei mille ombelichi. Ma così è, questo ha voluto il ventre.

Voglio parlare del provincialismo anche nel nostro ambiente.
Sapete che ho sempre rimproverato al CF77 di non aver mai provveduto a tradurre quell’insegnamento in altre lingue, in particolare in inglese: una carenza a mio modo di vedere imperdonabile, figlia del provincialismo, del fatalismo e della incapacità di creare per il bene dei tanti.

Con il sito del Cerchio Ifior ho cercato di rimediare fin dall’inizio, ma la traduzione manuale si è rivelata molto problematica e, inoltre, senza garanzia della qualità delle traduzioni.
Ora la tecnologia ha fatto molti passi in avanti e sono disponibili le traduzioni neurali che si avvalgono dell’Intelligenza Artificiale (IA) e ho pensato di affidarmi a questa soluzione per far conoscere quei contenuti aldilà del ristretto ambito dei lettori di lingua italiana.

Come in tutte le cose conta l’intenzione: non so se il sito del Cerchio Ifior tradotto in inglese sia poi letto da una o da cento persone, questo non mi riguarda, ciò che conta è il gesto di offrire una possibilità.

Noi abbiamo ricevuto molto da queste comunicazioni, esse oggi sono il paradigma attraverso cui leggiamo le nostre vite, le relazioni, le dinamiche dei paesi e del pianeta: quegli insegnamenti sono il software con cui girano le nostre menti, vi sembra poco?

A me sembra veramente tanto, al punto che dedico una parte non trascurabile del mio tempo quotidiano al rendere fruibili quei contenuti a voi e a migliaia di lettori ogni mese.

Credo che nella vita ciò che conti sia la disponibilità a donarsi per cause alte, per valori spirituali, pur mantenendo i piedi per terra, naturalmente.

Credo e sento di vivere in un’ottica planetaria, come cittadino del mondo e non di un paesello o di una nazione priva di intelligenza del domani.
In quest’ottica ho avviato questa iniziativa che vi propongo, sperando vogliate condividerne il semplice e non impegnativo cammino: non impegnativo nei risvolti pratici, ma estremamente svelante relativamente alle intenzioni.

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1 commento su “Morire di provincialismo”

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