Così vicini, così lontani [preparazione Forum 2]

C’è una vicinanza alle sorti dell’umano e di ogni creatura che non è data dall’identificazione ma dalla compassione: comprendiamo e sentiamo la comune trama esistenziale.

C’è una lontananza dalle sorti dell’umano figlia della consapevolezza che ognuno è responsabile del proprio destino: di fronte al tuo cammino sento la comune trama esistenziale e contemplo la neutralità che sorge in me.

Neutrale come la freccia incoccata nell’arco: andrà dove la vita vuole che vada.
Farò ciò che la vita mi induce, ma non seguirò l’impulso della mia mente e del mio condizionamento.

Risiedendo in quella neutralità potrò obbedire come un tamburo che risuona una volta colpito.

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16 commenti su “Così vicini, così lontani [preparazione Forum 2]”

  1. La neutralità è un allenamento, a volte mi riesce a volte no, però insisto nel tentare, convinta che sia una modalità da perseguire

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  2. Quello stato di neutralità corrisponde ad uno stato di pace, di quiete interiore, una sorta di immobilità che permette una visione lucida d’insieme.

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  3. Ognuno è responsabile del proprio destino…
    Sarò come la freccia cocccata , seguirò quello che la mia vita avrà destinato per me… sarò docile ma non seguirò il condizionamento della mia mente…

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  4. “C’è un a lontananza dalle sorti dell’umano, figlia della consapevolezza che ciascuno è responsabile del proprio destino”. Pur in questa lontananza sorge compassione.
    Non semplice coniugare compassione e neutralità.

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  5. È solo attraverso questo stato di neutralità che è possibile farsi permeare dal fatto che accade, contemplando la magnificenza della vita che accade.

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  6. Occorre aver abbandonato o largamente consumato la centralità di sé perché emerga questa consapevolezza a dir poco rivoluzionaria: nulla ti appartiene, me che meno la tua esistenza, l’unica cosa che è reale è la vita che accade di cui “tu”, laddove sia chiamato, sei servitore.
    Capovolgimento totale di prospettiva.

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  7. Grande compito vedere e quindi convivere e accogliere i propri e gli altrui condizionamenti. Gratitudine riconoscendo ai condizionamenti il ruolo necessario al processo e quindi necessario a ognuno.

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  8. Aiutare la mente a tacere, attimo dopo attimo. Ne sperimento tutta la fatica, pur facendo esperienza che essa è fallace perché spesso finisce sotto scacco, spesso deve dirsi:Ecco, hai sbagliato; e pur facendo esperienza che spesso il suo è generato dalla paura.
    Sperimento la quiete quando essa è neutrale

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