Vivere è sperimentare il non compreso

Comunemente affermiamo che vivere è manifestare ciò che si è, la propria natura profonda.
E’ una banalità. Direi che la realtà sta quasi nell’opposto: vivere è un processo di apprendimento e trasformazione del sentire dove ciò che si è nel sentire acquisito opera solo relativamente.
In evidenza, nel quotidiano, nelle sfide esistenziali, emerge ciò che non siamo, ciò che dobbiamo ancora comprendere, ciò che non possediamo e che stiamo imparando.
Vivere è affrontare e sperimentare l’ignoto che ancora ci sfugge, il limite che ci condiziona, l’assenza che ci invita a cercare, il non compreso che, implacabilmente, ci spinge avanti a sperimentare per poter acquisire nuovi dati e quindi nuova comprensione.

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2 commenti su “Vivere è sperimentare il non compreso”

  1. grazie roberto, per la tua capacità di proporre spunti di riflessione..
    è come se davanti a un esploratore assetato tu facessi passare un bicchiere di acqua fresca di sorgente!
    e poi bella la condivisione tua, federica.
    la tua poesia, la tua proprietà di linguaggio.
    grazie.

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  2. Ieri notte mi sono abbandonata al sonno con quella sensazione che stamani al risveglio ho sentito come una luce chiara. Una luce che mi dice che la vita è una grande possibilità per esplorare ciò che ancora non conosco, ciò che ancora deve affiorare a coscienza attraversando l’oscurità, i cunicoli dei condizionamenti.
    Compio piccoli passi, mi muovo lentamente e provo a farlo con delicatezza, osservo ciò che mi circonda e sento che mi rimanda a tutto l’ignoto che è lì che mi aspetta…Non mi tiro indietro, respiro e tengo gli occhi aperti. Grazie alla vita, così invitante così generosa. Grazie alla vita

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