La necessità di creare pensiero

Una discussione sulla condivisione e comunicazione nel web.
Da Luciana:” Non sono completamente d’accordo. Io sono una che posta molte citazioni, ma nel farlo già parlo di me e del mio vissuto. Le citazioni che posto mi rappresentano, sono sentite e non sono predicozzi ad altri; credo che al contrario facciano bene e possano stimolare altri a ricercare e riflettere. E’ un pò la stessa cosa che succede quando si legge un libro e ci fa piacere condividerne il contenuto con altri e magari stimolarli alla lettura. La lettura dello stesso libro, della stessa citazione ha effetti su uno e sull’altro diversi, proprio perchè risuona e va a toccare corde diverse e diversi vissuti”.
Non c’è dubbio su ciò che dici: questa è una delle funzioni del condividere. Non metto in discussione questo ma la proporzione che c’è tra pensiero diretto, espresso dall’autore, e pensiero indiretto, espresso da altri. Altrimenti metterei in discussione tutta la trasmissione del sapere! La successione, dal mio punto di vista, è questa: ricevo stimoli, li capisco, li vivo, li comprendo, li offro. Offro ciò che ho compreso e che è diventato mia vita, mia parola e pensiero. Certo, posso offrire ciò che ho compreso anche attraverso il pensiero espresso da un’altro, ma nel momento in cui debbo formulare un pensiero, che deriva o meno da una comprensione, in me si attivano tutta una serie di processi emotivi, cognitivi, di coscienza che è indispensabile che io viva per la completezza della mia manifestazione e della trascendenza che ne consegue.
In altri termini: condividere il pensiero altrui, sulla base di una risonanza e comprensione, è un gesto attivo di un certo grado. Condividere un pensiero proprio, che attiva molti processi formativi interiori, è un gesto attivo di un’altra portata.
A tuo figlio, che è piccolo, consiglieresti di condividere pensieri altrui o di esprimere principalmente pensieri suoi, in modo che si allena, abitua, addestra nell’organizzare il proprio pensiero, nel tenere insieme pensiero ed emozione, nell’allineare intenzione-pensiero-emozione?
Credi che per un adulto sia differente? Che non debba anch’esso compiere tutti i giorni, tutti i momenti, questo lavoro interiore dove sulle labbra compare una parola che viene da un’intenzione e porta con sé un’emozione che, tutte assieme, generano un’azione di varia natura?
A me sembra che tutto questo processo non si attiva compiutamente cliccando “Mi piace” o linkando un file altrui.

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2 commenti su “La necessità di creare pensiero”

  1. Ciao Luciana, si comprendo la tua intenzione ma questo modo di citare concetti è talmente abusato che l’effetto che produce è fastidio (per me) come anche, lo confesso, troppe parole che vogliono dire troppo, che girano e rigirano..io amo la poesia, la musica.. e magari mi viene di condividere questo, ma anche il racconto di un’esperienza vissuta o la semplice e naturale conversazione o il dibattere un’opinione, aprono espressioni di pensiero molto interessanti in tutta la semplicità e complessità che rappresentiamo.

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  2. Perfetto, avevo bisogno di quest’altra spiegazione per meglio capire…o comprendere…Ho sempre mille cose da fare e corro corro, quindi anche qui copiare e incollare era ed è il mio modo per farmi sentire e comunicare. Concordo sulla diversa qualità del linkare e del postare frasi e pensieri propri e cercherò, per quanto mi sarà possibile, di passare di grado 🙂

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