Umiltà. Dizionario del Cerchio Ifior
L’umiltà – ci dicono le Guide – è uno dei requisiti essenziali per riuscire a procedere nella conoscenza di se stessi.
Essere umili non significa vivere passivamente ritenendosi al di sotto degli altri, bensì essere consapevoli che si ha sempre molto da imparare e che quello che si conosce veramente è solo una piccolissima parte di quella che è la Realtà.
Se si riesce a tenere sempre presente questo fatto, l’individuo mantiene intatta la sua obiettività e la sua elasticità verso i cambiamenti, accettando che tutto quello che oggi crede vero, domani, con l’allargarsi della sua coscienza, potrebbe acquisire nuove sfumature che ne modificano, anche totalmente, il significato. In questa maniera si bandisce da se stessi la presunzione di sapere e di essere al di sopra degli altri, risultato certamente non di poco conto.
Messaggio esemplificativo (1)
Spesso noi chiediamo a voi tutti di essere umili, ma è molto difficile per l’uomo, nella vita di tutti i giorni, essere veramente umile e allora, per spiegarvi ciò che noi intendiamo per umiltà, vi dico:
Siate come la terra, umili come la terra che si lascia continuamente calpestare dai piedi degli uomini eppure, continuamente, offre loro erbe, frutti, e tutto ciò che può loro offrire, senza rifiutarsi di dare quello che può dare solo perché viene umiliata dai piedi e dalle azioni dell’umanità intera. Moti
Ricavate l’umiltà dagli errori che sono stati vostri nel passato, cercate in voi l’universo che è nel vostro futuro e che – pur se non ne siete consapevoli – già vi appartiene.
Ma il passato è un ricordo e le ambizioni future sono solo sogni lontani… che fare, allora, uomo in bilico tra grandi sogni superbi e ricordi fuggenti?
Sii te stesso ora, lavora nell’ora, sia il presente la tua argilla, il tuo marmo, la materia con cui muterai i tuoi ricordi plasmando su di essi i tuoi sogni.
Ciò che sei stato non è più se non come traccia; ciò che sarai puoi solo sperarlo o immaginarlo ma senza una vera certezza, se non nella fede.
Ma ricorda sempre che è ciò che sei, che nasce dall’ieri e crea il domani, nel momento in cui lo vivi porta la tua essenza di uomo dagli angusti confini del tuo essere individuale, separato dall’Assoluto, allo sconfinato universo di cui sei invece parte integrante non ancora consapevole.
Qual è la via dell’umiltà, figlio che compi la tua ricerca? Labrys
Se un tuo fratello ride di te non ti offendere, ma guarda te stesso e il tuo modo d’essere: senza dubbio troverai un motivo valido per unirti alla sua risata.
Se un tuo fratello dimostra freddezza nei tuoi confronti non ti stupire di questo, ma cerca invece in te il motivo per cui susciti in lui indifferenza invece che amore.
Se un tuo fratello ti giudica stupido non risentirti: se ti osserverai attentamente troverai di certo qualche tuo atto che tu stesso definiresti stupido.
Se un tuo fratello ti ritiene ignorante non inalberarti, perché sai benissimo che per ogni cosa che conosci ve ne sono almeno altre mille di cui non sai assolutamente nulla.
Se un tuo fratello piange per te non deriderlo, non compatirlo, non soffrire assieme a lui, ma cerca invece di mutare in te quel qualcosa che gli permette di attribuire a te l’origine di lacrime che sono solamente sue.
Fa tutto questo sinceramente, fratello, riesci a fare tutto questo sentitamente, sorella, e non avrai più necessità di fare sforzi per essere umile, e avrai trovato, finalmente, la strada dell’umiltà. Viola
1 Sussurri nel vento, pag. 68 e segg.
Dal volume del Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte prima. Edizione privata.