La materia e la sua struttura: approfondimenti

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Quando pensate alla compenetrazione della materia spesso partite da un concetto completamente sbagliato, ovvero che la materia fisica possa essere un contenitore; per te che vivi nella materia fisica e percepisci la realtà che ti circonda con la limitatezza dei suoi sensi che essa ti sembra un contenitore, ma la realtà non è quella: la materia è un aggregato di unità elementari fisiche, le quali sono aggregati di unità elementari astrali, le quali sono aggregati di unità elementari mentali, le quali sono aggregati di unità elementari akasiche, e via e via e via. Non esiste semplicemente lo spazio fisico così come lo vedete quando siete immersi nella materia ma esistono gli spazi di tutti i piani di esistenza che sono uniti, sono assieme; perché una parte di spazio fisico comprende uno spazio astrale, uno spazio mentale, uno spazio akasico, che sono situatili nell’insieme di spazi di piani diversi e non è possibile, in realtà, rapportarli solamente ad uno spazio fisico! Quando vi diciamo che le materie dei vari piani sono compenetrate ciò significa che sono unite profondamente e questo non vuol dire solo che occupano lo stesso spazio teorico, ma che hanno anche dei collegamenti, delle relazioni molto profonde per cui sono tra di loro interagenti, unite in qualche modo.
Ora, potremmo anche dirvi in che modo sono compenetrate ma, prima di tutto non lo capireste perché troppo legati alla comune percezione dei vostri sensi, e, d’altra parte, fornirvi una descrizione più dettagliata, direi quasi chimico-fisica, della materia e delle relazioni tra le materie dei vari piani sarebbe soltanto un esercizio mentale che non vi potrebbe davvero far comprendere veramente i legami tra le materie; noi riteniamo che sia importante, direi quasi fondamentale, comprendere il concetto di “compenetrazione”: senza comprendere quel concetto, infatti, continuerete a pensare “il paradiso in alto e l’inferno in basso”, mentre il paradiso e l’inferno in realtà sono compenetrati all’interno di ognuno di voi e fanno parte di ognuno di voi, e non riuscireste a svincolarvi dagli abituali modi di concepire la realtà materiale che vivete.
Ogni unità elementare del piano fisico abbiamo detto che è compenetrata da tutte le materie degli altri piani, cioè astrale, mentale, akasica, ecc..
“Che differenza c’è, allora, tra la materia, ad esempio, di un albero, cioè di un essere diciamo “vivente” nel regno vegetale e lo stesso albero un domani che è diventato un tavolo? – potreste chiedervi – C’è una differenza? Questa famosa eventuale entità che gli è collegata per le percezioni può essere collegata anche al tavolo e il tavolo è ancora vivo, come l’albero che cresce?”
La risposta dipende dal concetto di “vita” che possedete. Se intendete dire che nel tavolo – nella “forma-tavolo” – è ancora compresa della materia più o meno organizzata che apparteneva alla “forma-albero” certamente sì. Se, poi, dite che la forma-tavolo è “un’esperienza” di quella che era la forma-albero, allora questo può essere ancora più vero…
Infatti è possibile affermare che la forma-tavolo è stata un’esperienza della forma-albero e come tale si è andata a iscrivere nell’individualità che anima quell’albero tra i tanti alberi. Ed è collegata anche, in parte, perché quella materia ha ancora dei legami che corrispondono in qualche modo alla forma-albero. Voi sapete che tutta la materia possiede delle vibrazioni a livello di tutti i piani di esistenza, e queste vibrazioni appartengono ancora – in parte, anche se si vanno spegnendo – a ciò che dell’albero è stato trasformato in tavolo. E questo è evidentissimo, per voi che sapete così tante cose (male, di solito) se soltanto pensate alla psicometria, ovvero alla possibilità di un individuo di prendere in mano, ad esempio, un oggetto e da questo oggetto risalire alle persone che sono state in contatto con quest’oggetto o alla storia dell’oggetto stesso.
Ciò accade, appunto, perché questa persona ha una particolare sensibilità che le permette di captare le vibrazioni che sono rimaste nell’oggetto nel corso della sua vita e di riuscire a tradurle in qualche cosa di comprensibile, di logico, di razionale, di comunicabile, anche se in maniera spesso distorta e ricoperte dalle sovrastrutture di percezione soggettiva da parte di chi percepisce. Questo, comunque, significa che quell’oggetto ha ancora delle vibrazioni, vuoi acquisite dall’esterno, vuoi inscritte all’interno di se stesso allorché si è staccato dalla forma-albero, e in questo modo è ancora collegato per qualche verso alla forma-madre.
Col passare del tempo, poco alla volta, perderà l’organizzazione della forma fisica e quindi “polvere eri e polvere ritornerai”, per essere più semplici; diventerà un oggetto che ha in sé della materia astrale che diventerà indifferenziata, portandoci, quindi, a parafrasare il detto biblico precedente in “polvere astrale eri e polvere astrale ritornerai”, e così via per quello che riguarda le altre porzioni di materia collegate a quell’individualità in via di sviluppo; così come succede, d’altra parte, con voi stessi: quando voi morite vi liberate un po’ alla volta di tutti i vostri corpi, di tutte le materie dei vari piani che costituiscono i vostri corpi e questa materia diventerà indifferenziata su quel piano di esistenza permettendo ad ognuno di voi, attraverso questo processo naturale di ritirare la vostra consapevolezza dai corpi transitori aiutandovi a ritornare nel vostro corpo akasico.
La vostra scienza in merito sta tentando di trovare qualcosa di nuovo da dire, cosa che, ultimamente, le riesce molto poco e molto male, andando a enunciare teorie spesso molto fantasiose.

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