Stiamo avviando un gruppo Facebook che raccoglierà le esperienze di diverse persone del Sentiero.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Liberi dall’esigenza di attribuire una natura ai fatti
Non conosceremo mai il Reale
fino a quando considereremo
questo alto e quello basso,
questo evoluto e quello no.
Nessuno diviene altro da quel-che-È.
Se il cielo fosse sempre tèrso,
o sempre nuvoloso,
e l’albero sempre in fiore,
o perennemente spoglio,
non vedremmo più né il cielo, né l’albero.
Sono l’ombra di Te
Tu sei il ridere e il piangere,
l’imparare e il cristallizzarsi,
lo stare e il fare.
Il pane di ogni giorno già sulla tavola
Se vedessimo l’Evidente,
lo scorgeremmo in ogni dettaglio,
in ogni fatto.
Quando nulla più ci spinge sulla scena
C’è una gioia unica nello scomparire,
nel divenire irrilevanti.
La mistica del silenzio
Non c’è cammino spirituale che non si misuri con una certa mistica del silenzio.
Abbandonare ogni avversione
Sorgono naturali nella mente e nell’emozione moti di adesione e di avversione: come sorgono li lasciamo andare.
Più in profondità dell’emozione e del pensiero
Se mi fermo a osservare e ad ascoltare, vedo il fiume ininterrotto di pensieri, di emozioni e sensazioni. Se li lascio scorrere senza trattenerli, affiora la percezione di uno strato più profondo, silenzioso e vasto.
La sfida del Ciò-che-È e i cinque strumenti
Che la mente/identità generi una realtà illusoria è dato acquisito.
Che il sentire operi allo steso modo, è oggetto di discussione.