Fare spazio dentro di sé

Semplicemente osservando l’affollamento di emozioni e pensieri.
Basta osservare? No, se c’è identificazione con il contenuto dell’affollamento non succede niente.
E’ necessario aver compreso che le emozioni e i pensieri sono vento che va, non sono né noi, né la nostra esistenza.
Se si ritiene di essere quel pensiero, quello persiste; se ci riscalda quella emozione, quella permane.
Per fare spazio dentro di sé è necessario essere abbastanza stanchi di sé, perlomeno di quel sé che in modo piacevole o spiacevole occupa tutto lo spazio.
E’ facile stancarsi delle proprie pesantezze, ma delle cose piacevoli non ci si stanca e qui cade l’asino: bisogna lasciare andare tutto, senza distinzione.
Lasciar andare significa, osservare, essere consapevoli, non curarsi del vento che va, di ciò che attraversa i corpi dell’essere.
Da questo “non curarsi” sorge lo spazio, silenzi tra parola e parola, emozione ed emozione, azione ed azione.
Silenzi, spazi, stare non condizionato.

L’immagine è tratta da: http://www.panoramio.com/photo/70519925


 

Trattare ogni aspetto del quotidiano come se fosse il primo e l’ultimo

Se la consapevolezza illuminasse ogni aspetto del esistere le nostre giornate traboccherebbero di senso.
Quella consapevolezza darebbe luogo ad una profonda ecologia interiore: i pensieri, le emozioni, le azioni si allineerebbero senza fatica con il sentire.
Ogni aspetto che si presenta alla nostra attenzione è il primo e l’ultimo: viverlo senza presenza è non vivere.
Senza consapevolezza non siamo nella vita ma, tuttalpiù, nel pensiero di essa.
Come  fare? Affinché ciò che accade (pensiero, emozione, azione) illumini l’essere, è necessario che non sia connesso al passato e proiettato sul futuro: ciò che accade è ora e mai più.
E’ presente senza tempo.
Per poter entrare in quella dimensione la consapevolezza deve appoggiare innanzitutto sull’elemento corporeo: se l’essere corpo è presente, anche l’accadere senza tempo lo è.

Foto: http://fqwimages.com/, autore Fong Qi Wei

 

Raccogliere l’erba sul viale.

stamattina ho radunato in mucchi l’erba tagliata del viale per portarla via col trattore.
mi succede con i lavori ripetitivi, dove non c’è la necessità di stare concentrati sul pezzo o di stare attenti a non farsi male

continua..