La relazione identità-coscienza e il libero arbitrio

Brano del libro “L’essenziale”(6) pag. 23 nuova edizione.
A noi come identità sembra di avere una presa sulla nostra vita e anche una possibilità di scelta: certo possiamo scegliere come attuare una certa intenzione, ma non se attuarla.
Posso andare in un certo posto in auto, in treno, a piedi, in bicicletta: questa è una scelta dell’identità e a seconda di quello che sceglie il cammino sarà agevole o faticoso.
Non posso scegliere dove andare, questo è un dato che non è sotto il controllo dell’identità ma è determinato dalla coscienza.
Non ho quindi la responsabilità di dove vado ma del come ci vado e dell’eventuale tasso di dolore/fatica.

Commento
La coscienza genera le scene che l’identità (mente-emozione-corpo) vive nel tempo e nello spazio: tutto ciò che ogni giorno ci troviamo ad affrontare, piacevole o spiacevole che sia, è generato dalla coscienza la quale si muove dentro lo spettro che va da ego ad amore.
Tutte le scene del nostro quotidiano sono occasioni per il nostro sentire di apprendere e di ampliarsi; in quest’ottica l’identità, contrariamente a quanto a noi appare, è solo colei che esegue e i margini di libero arbitrio che possiede sono esigui.

La foto è tratta da: http://www.flipthroughtheworld.com/blog/tag/riflessioni/

I limiti della morale e la necessità di sperimentare della coscienza

Gruppo di approfondimento del Sentiero contemplativo, sabato 9 novembre, ore 15,45-18,30.
Il tema:
La piena manifestazione di sé e il pieno dimenticarsi per lasciare spazio a qualcosa di più vasto.
Osare esistere ed essere.
I limiti posti dalla morale e le necessità della coscienza di sperimentare.

Immagine tratta da www.ilpost.it, Keith Haring.

Un sentiero laico

L’intensivo del 12-14 aprile al monastero di Fonte Avellana. Due giorni con persone che iniziano munite di buona volontà e di apertura mentale, laiche.

continua..