E, allora, per l’umano che cosa rappresenta l’altro da sé? Pensateci. L’altro arriva e si mostra: è una presenza che può vincolarlo o favorirlo, cioè viene etichettato attraverso gli opposti, coi quali la mente vi fa ballare la sua danza.
ciclo [scomparire]
Vivere diviene una difesa dall’alterità [scomparire22]
Ora parliamo della dimensione dell’asse temporale. Una delle esperienze primarie dell’uomo è proprio con il tempo e con la successione delle alterità nel tempo.
L’alterità imprevedibile che va governata [scomparire21]
Una voce: Fin dall’inizio l’uomo viene abituato a osservare se stesso e il mondo in base a come lo hanno formato sia l’educazione della famiglia, sia i dettami religiosi, sia il tipo di società in cui vive. Un bambino, esplorando il mondo, scopre la “sua diversità” rispetto a esso perché inizia a fare i conti con l’alterità.
Difendersi e promuoversi: la costruzione dell’identità [scomparire20]
[…] Il primo binario sul quale si muove l’azione dell’uomo è quello di difendersi. Nel difendervi vi dite: “Bisogna che mi protegga perché il mondo circostante mi mette in difficoltà nella costruzione di una identità che sia solida, poi nei miei programmi di azione, nei miei progetti e nelle mie scommesse che sovente devono fare i conti con resistenze o con ostacoli esterni a me”.