Evoluzione della coscienza e della forma

La prima ondata di vita, la prima razza, incominciò a incarnarsi sul vostro pianeta molti millenni fa; era una razza che non aveva bisogno di tecnologia, era una razza vicina alla natura, una razza che portava ancora in sé gli imprinting provenienti dall’essere stati così vicini, prima di acquistare la loro forma più sensibile, a quella che era la realtà del mondo. Nella vostra mitologia qualche traccia, qualche ricordo ancestrale esiste ancora di questa razza, quella che è conosciuta come Mu (o Lemuria, c’è molta confusione fra i termini); malgrado i millenni passati da quell’epoca, come dicevo, nella vostra mitologia esiste ancora il ricordo di questa razza e lo potete trovare nelle fiabe che parlano di nani.
La prima razza che si è incarnata sul pianeta può essere, infatti, fatta risalire, come forma fisica, a quelli che voi conoscete – ripeto: dalla mitologia – come nani. Era una razza piccola, una razza robusta, dalla vita breve (non lunghissima, come si tramanda) che viveva per la natura, nella natura, e conosceva tutti i segreti che la natura possedeva, e compì la sua evoluzione proprio all’interno di questo mondo naturale.
Circa a metà dell’evoluzione di una razza, incomincia a incarnarsi la razza successiva ed ecco così che, sotto la spinta della «vibrazione prima», incominciò all’interno della razza dei nani a nascere un tipo di corpo fisico diverso da quello tipico della prima razza. Moti

Infatti, in un mondo di nani incominciarono a nascere individui più alti, tanto longilinei quanto i nani erano tozzi, tanto sognatori quanto i nani erano pratici, tanto irrequieti quanto i nani erano statici. Ancora una volta, nella mitologia è facile trovare il ricordo ancestrale di questa razza: è conosciuta dalle vostre storie come la razza degli elfi.
Questo sembra un racconto di fantasia, eppure tenete presente, creature, che tutto ciò che viene dalla vostra mitologia, alla fin fine, ha sempre una traccia di verità; trasformata, ovviamente, dall’inserimento su queste verità di quelli che sono i desideri, i pensieri, le fantasie dell’individuo che le osserva.
E così la seconda razza, quella che noi vi abbiamo detto essere la razza di Atlantide, prosperò sul pianeta e, un po’ alla volta (dal momento che non vi era più necessità del corpo fisico dei nani – ancora così rudimentale, in realtà, per esprimere un corpo mentale e astrale più sensibile e più ampio) il corpo dei nani sparì, abbandonato proprio per la non necessità della sua esistenza; e il corpo predominante sull’intero pianeta fu quello legato alla civiltà atlantidea.
Ora, noi vi abbiamo detto, anni e anni fa, che il continente di Atlantide era situato subito dopo le colonne d’Ercole, però, in fondo, fare un’affermazione di quel tipo significa indurre in confusione, perché se si parla di razza atlantidea, di continente atlantideo, si ha idea che gli atlantidei fossero limitati a quel continente; in realtà la razza di Atlantide è denominata tale non in base alla posizione geografica in cui era dislocata, ma in base al tipo di corpo fisico che possedeva.
Certamente, la punta di maggior evoluzione della razza atlantidea era in quello che conoscete come continente di Atlantide, ciò non toglie che i rappresentanti di questa razza fossero dislocati un po’ in tutte le zone abitabili del pianeta.
Si narra che Atlantide venne distrutta da sconvolgimenti fisici così enormi che, in una sola notte, l’intera civiltà atlantidea scomparve dalla faccia della Terra: questa è una favola per bambini; in realtà la civiltà atlantidea, la «civiltà fisica» atlantidea arrivò al suo culmine e, come tutte le storie dell’uomo, incominciò un po’ alla volta a declinare e a perdere il senso di quello che stava vivendo; e un po’ alla volta, poiché la nuova razza che si doveva incarnare aveva bisogno di corpi mentali più forti, a scapito del corpo astrale, ecco che anche la nuova forma fisica che incominciò a presentarsi all’interno della razza atlantidea incominciò a possedere delle qualità diverse: un corpo più forte ma non forte come quello dei nani, una sensibilità più accentuata di quella dei nani ma non predominante come quella degli atlantidei e, soprattutto, una capacità di ragionamento, di applicare la logica, ben diversa da quella delle razze che l’avevano preceduta. Ed ecco, così, che siamo giunti alla vostra razza. Scifo

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