Noi sappiamo che la realtà che viviamo è ampiamente soggettiva: fatta eccezzione per alcuni dati che sono oggettivi e condivisi da tutti, il resto di quello che viviamo riguarda solo noi.
zazen
Zazen: quel-che-è non è detto che piaccia alla mente/identità
Scrive Samuele: “Stamattina a zazen vedevo la mente sfarfugliare, le emozioni che la seguivano, il fisico che manifestava sonno. Mi dicevo: non è un problema, è normale; l’importante è accorgersi, tornare a zero con le sensazioni.
Dalla sequenza dei fatti, al Ciò-che-è
Questo rispondo a Samuele nel post: Quando una persona inizia a meditare e a pregare? La “chiamata”
Tu dici che l’adesione alla identità è generata dalla identità stessa: condivido, ed è un adesione che sorge dalla necessità dell’identità di sentirsi d’esistere e da quella della mente di catalogare, dividere, qualificare e quantificare.