La paura di scomparire

– Scomparire come portatore di nome suona remoto, – dice Francesca.
Non solo remoto, a volte pauroso. L’identità paventa il proprio scomparire e, di necessità, ciascuno di noi attraverso questa paura deve passare.
La paura di scomparire, l’esperienza del deserto, due pietre miliari del cammino verso la libertà, entrambe conseguenza di reazioni dell’identità, della lettura/interpretazione di sé.

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Non possiamo appoggiare su niente

In riferimento al commento di Francesca di ieri.
Questo non poter appoggiare è straordinario: vera e pura libertà.
Zero punti d’appoggio; zero certezze; zero fede in qualcosa o qualcuno.
Nessuna fonte di dati/esperienza/interpretazione cui aderire.
Soli.

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Senza il problema di cadere

La pratica della disconnessione continua da ciò che recitano la mente e l’emozione (l’identità), dà luogo ad una rarefazione, ad un vivere sospesi.
Non di qua, non di là, in un territorio di nessuno.
Senza appartenenza, senza adesione, senza legame.

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