L’allenamento, la disciplina, il rigore nella via interiore matura

Nella sua tesina sulla danza per l’esame di maturità che inizia proprio oggi, e che sappiamo supererà brillantemente, scrive una giovane amica in merito alla danza, al danzatore e all’essere-danzati:

“Il Balletto diventa veicolo di un’armonia assoluta e universale: scegliendo i suoi eletti li utilizza (direttamente, senza la mediazione di alcuno strumento) per trasmettere valori di bellezza.
Compito dell’uomo è quello di prepararsi ad essere veicolo tramite allenamento, disciplina e rigore. Quando il corpo è predisposto in armonia per danzare bene, non c’è più egoità, non esiste più il singolo che danza: è la danza che lo danza”.

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Non essendo mai la vita contro di noi

Nel Sentiero è acquisito il concetto che la vita non ci è mai avversa: abbiamo capito il concetto, abbiamo anche compreso il principio? Non so.
È un’ottica così nuova, così rivoluzionaria del modo di intendere i fatti che ci accadono, che credo a noi serva molto tempo per interiorizzarla compiutamente.

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Contemplare l’accadere come Ciò-che-è (La disposizione interiore unitaria 7)

7- Salire sul monte, contemplare l’accadere come Ciò-che-è

Il gesto del salire sul monte corrisponde ad un tirarsi fuori da un groviglio, dal rumore di sé, dall’eccesso di sé che, forse, oramai possono essere lasciati alle spalle: salendo il sentiero del sentire, lo sguardo della comprensione si amplia, il respiro del vivere è più pieno. Ciò che affollava la mente e lo sguardo, ora, passo dopo passo si allontana  e possiamo risiedere in uno stato a noi più naturale.

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Sviluppare lo sguardo del genitore (La disposizione interiore unitaria 6)

6- Sviluppare lo sguardo del genitore che osserva la processione dei fatti, sa intervenire e sa astenersi

Il genitore vede ciò che il figlio adolescente non vede. Perché? Perché il figlio vede sé, i suoi bisogni, le sue necessità espressive al centro e il mondo come periferia, un luogo indefinito da usare, o da temere.
Un genitore dovrebbe vedere sé e i propri figli incastonati nell’organismo mondo, ciascuno con la propria funzione e necessità esistenziale.

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