Un partecipante: Ma perché la mente nasconde gli scacchi ed evidenzia soltanto i successi?
Una voce: Non è vero che nasconda tutti gli scacchi, difatti tu ti ricordi dei tuoi. Però sorge qualcosa di nuovo solo quando la tua attenzione si sposta su un terreno che ti è non-conosciuto, e resta su quel terreno senza scappare e senza esorcizzare.
Via della conoscenza
La trilogia: proteggersi, promuoversi, esorcizzare [scomparire24]
Una voce: Ora affrontiamo insieme la terza modalità che avete per costruire un’azione. Oltre al proteggersi e al promuoversi c’è una terza tipologia di azione. Teniamo sempre presente che l’umano si crea un’immagine della vita e delle relazioni in cui prevale la solidità e la continuità; quindi il suo agire sarà caratterizzato anche da questi concetti.
Il concetto di continuità vi impedisce di vedere le fratture [scomparire23]
E, allora, per l’umano che cosa rappresenta l’altro da sé? Pensateci. L’altro arriva e si mostra: è una presenza che può vincolarlo o favorirlo, cioè viene etichettato attraverso gli opposti, coi quali la mente vi fa ballare la sua danza.
La radice della sacralità nel mistero [vdc53]
Le basi della Via della conoscenza. Sacralità del quotidiano e sacralità dell’amore: non c’è distinzione, sono la stessa cosa. Ma la vostra mente, messa di fronte alla parola “sacralità” subito la interpreta e la distingue da ciò che è profano, da ciò che esula dal sacro, da ciò che si contrappone al sacro o da ciò che esclude il sacro.
Vivere diviene una difesa dall’alterità [scomparire22]
Ora parliamo della dimensione dell’asse temporale. Una delle esperienze primarie dell’uomo è proprio con il tempo e con la successione delle alterità nel tempo.
La mente occulta la sacralità del quotidiano [vdc52]
Le basi della Via della conoscenza. Che cos’è ogni mente di fronte al quotidiano?
Partecipante: Non è certo vento che va.
E se non è vento che va, che cos’è? È la vostra garanzia.
L’alterità imprevedibile che va governata [scomparire21]
Una voce: Fin dall’inizio l’uomo viene abituato a osservare se stesso e il mondo in base a come lo hanno formato sia l’educazione della famiglia, sia i dettami religiosi, sia il tipo di società in cui vive. Un bambino, esplorando il mondo, scopre la “sua diversità” rispetto a esso perché inizia a fare i conti con l’alterità.
Difendersi e promuoversi: la costruzione dell’identità [scomparire20]
[…] Il primo binario sul quale si muove l’azione dell’uomo è quello di difendersi. Nel difendervi vi dite: “Bisogna che mi protegga perché il mondo circostante mi mette in difficoltà nella costruzione di una identità che sia solida, poi nei miei programmi di azione, nei miei progetti e nelle mie scommesse che sovente devono fare i conti con resistenze o con ostacoli esterni a me”.
Nel quotidiano, non sapere più cosa sia importante [vdc51]
Le basi della Via della conoscenza. Il quotidiano è per voi soltanto ciò che la vostra mente separa in attività importanti e non importanti, in attività necessarie e in attività realizzanti, stabilendo ciò che è prioritario o secondario, realizzante o penalizzante.
Il deserto è l’esperienza concreta della disconnessione [scomparire19]
[…] Si è parlato in passato del grande ‘boh!’ che è un’esperienza presente nel processo dello scomparire. Quel ‘boh!’ resta l’unica risposta che a un certo punto si riesce a dare alla domanda, propria o altrui, sul perché del proprio “io”, o sul perché continuare a stare nella via della Conoscenza.