L’azione dello “Spirito”: una decodifica di Gv. 14,12-21 [1]

Prendo lo spunto da questo post di fratel Paolo apparso sul sito del Monastero di Bose.
Scritto ricco di spunti a partire dai versetti di Giovanni che f. Paolo va a commentare, ed è da Gv. che vorrei iniziare.

Gv 14,12-21 In quel tempo Gesù disse:” 12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

 15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 

19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.  21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Qui, per il fine che mi propongo, mi interessano solo alcuni passaggi della comprensione di Gv. del Cristo che, evidentemente, è sentito come il determinante nel processo di unificazione:
– Padre corrisponde a Unità.
– Cristo – che va al Padre – è unità relativa che tende all’unità assoluta.

Nella comprensione del Sentiero contemplativo il Cristo è lo stato di coscienza che nella conoscenza esoterica è denominato Coscienza Cosmica, lo stato che precede – nella scala evolutiva che conduce all’unità – quello di Coscienza Assoluta.
Il Cristo è quindi manifestazione nel relativo, nel divenire, di un grado della Coscienza Assoluta, grado che definiamo Coscienza Cosmica.

Ciascun grado di coscienza, dalla Individualità fino alla Coscienza Assoluta, è sempre una complessità, la risultante di processi di fusione dei sentire: il grado di Coscienza Cosmica risulta dalla fusione delle Individualità o, meglio, delle Isole Akasiche: le Individualità fondendosi originano le Isole Akasiche e queste, fondendosi, generano la Coscienza Cosmica. Non una sommatoria ma un processo fusionale secondo il principio dell’1+1=3.

Ora, il Cristo, nella nostra comprensione, è aspetto della Coscienza Cosmica nel divenire relativo: non è l’unico aspetto possibile della Coscienza Cosmica ma una delle declinazioni, o decodifiche, della Coscienza Cosmica quando si manifesta in modo personale nel relativo. Nella storia è accaduto altre volte che la Coscienza Cosmica, quel grado di sentire unitario, si manifestasse attraverso un individuo incarnato per orientare lo sviluppo evolutivo dell’umanità.

La parusia, il ritorno del Cristo/Coscienza Cosmica rivolto all’umano, in futuro non avverrà più attraverso l’incarnazione in un individuo, ma si manifesterà nell’intimo degli individui grazie al maturare della loro comprensione, all’ampliamento del loro sentire di coscienza e quindi al determinarsi di condizioni interiori tali da non dipendere più da stimoli esterni.
In altri termini: gli individui non riceveranno più un impulso evolutivo esterno ma esso sorgerà dal loro intimo in virtù del compreso conseguito.

I versetti di Gv. parlano di questo lievito spirituale che sorge nell’intimo dei discepoli se essi rimangono connessi nel sentire con la loro Fonte: se la connessione permane, la Fonte/sentire- cosmico-relativo, diverrà ponte per la Coscienza Assoluta, Sentire Assoluto.

Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.
Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste“.
Qui l’equivoco bussa forte:

  1. il credere, la fede, cosa possono generare?
  2. Un aspetto della Coscienza Cosmica come il Cristo può mutare il percorso di apprendimento personale?

1- La fede, il credere del discepolo, il suo connettersi con un determinato stato/grado di sentire unitario, in questo caso il Cristo/Coscienza Cosmica, cosa può generare? Il circo dei fenomeni, quel circo che ha vissuto la prima comunità cristiana? Questa è solo l’apparenza ed è fuorviante.
La connessione con un dato sentire unitario fondata su una dedizione e coerenza di vita, genera il “pane necessario a ogni giorno“.

Cos’è “il pane di ogni giorno”? È il pane esistenziale, il necessario per comprendere, per sperimentare il limite del relativo e superarlo, per sentire la separazione duale e costruire una comprensione unitaria del reale. La connessione/fede/fiducia in un dato sentire unitario è come un faro che orienta? Sarebbe qualcosa di esterno, è invece un lievito che cresce nell’intimo e cresce perché siamo disposti ad accogliere quel “pane” di qualunque natura esso sia.

Il determinante, ciò che rende attiva l’azione dello “Spirito” è dato dal nostro essere-quello: non lo Spirito, il Cristo o chi preferite, operano in noi, ma noi risiediamo in loro attraverso la nostra adesione/connessione: questo risiedere/connettersi genera ogni trasformazione esistenziale, l’unico vero e desiderabile miracolo che avviene perché dalla nostra intenzione/disposizione generato.

Ecco che il “credere” è essere-parte, partecipare della natura del Cristo/Coscienza Cosmica, e proprio perché si è parte integrante e inseparabile di quella disposizione unitaria vengono generate le condizioni affinché l’unità si faccia esperienza quotidiana: perché questo accada, si presenta all’esperienza tutto ciò che l’unità ostacola.

2- È il Cristo che cambia la nostra vita? No, evidentemente, ma la nostra vita è un aspetto relativo della Coscienza Cosmica e quando questa consapevolezza è coltivata da quella disposizione che alcuni chiamano “fede”, quando è sostenuta da un “credere” che è un aderire, un essere-uno, un non considerarsi due ma parte di una unità inscindibile – perché questo è l’autentico credere” – allora, dall’interno di quella unità operante scaturiscono le condizioni per il cambiamento.

Non c’è cambiamento stabile e duraturo che avviene per influenza esterna, non c’è Coscienza Cosmica che possa intervenire nell’autonomo incedere di ogni coscienza, non c’è miracolo che giunga dall’esterno ma tutto sorge nell’interiore in virtù della sua complessità.
Siamo unità inscindibile di diversi strati di sentire e, nel momento presente, questo sentire possibile alla consapevolezza, questo dato livello di comprensione in grado di manifestarsi, è uno con il sentire più ampio che nel tempo cronologico raggiungeremo domani, ma che nell’Eterno Presente è già realizzato e contiene il sentire relativo di oggi e lo informa, lo impregna, lo orienta, lo costituisce.

“Non io, la tua fede ti ha salvato”, dice il Cristo.

(Continueremo in un prossimo post)



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Leonardo

Grazie.

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