8. Quando i buddha sono veramente buddha, non si portano dietro la cognizione di essere in se stessi buddha.
genjōkōan
Genjōkōan: di comprensione in comprensione, di illusione in illusione [gk7]
7. Ci sono le persone che al risveglio ancor più aggiungono risveglio, ci sono coloro che nella confusione fan ulteriore confusione.
Genjōkōan: i buddha comprendono l’illusione [gk6]
6. I buddha sono coloro che fanno della confusione un grande risveglio, gli esseri viventi (le persone del mondo) sono coloro che nel risveglio sono in gran confusione.
Genjōkōan: soggettività e contemplazione del reale [gk5]
5. Attuare la verifica di tutte le cose portando se stessi (verso di esse) è (vivere nella) confusione, mentre l’avanzare delle cose che attua la verifica di se stessi è il risveglio (alla realtà).
Genjōkōan: la via di Buddha testimonia la non dualità [gk3-4]
3. La Via di Buddha siccome da principio balza fuori da abbondanza e penuria, c’è nascita e scomparsa, confusione e risveglio, vivente e Buddha.
Genjōkōan: le diecimila cose non sono in se stesse [gk2]
2. Nel momento in cui le diecimila cose non sono in se stesse, non c’è confusione non risveglio, non i buddha (risvegliati), non gli esseri viventi (illusi), non nascita, non scomparsa.
Genjōkōan: ogni cosa è a se stante e differente da ogni altra [gk1]
1. Nel momento in cui tutte le cose (dharma) sono cose autentiche (buddhadharma), allora c’è confusione e risveglio, c’è pratica (e studio), c’è nascita (vita), c’è morte, ci sono i buddha (risvegliati), ci sono gli esseri viventi (illusi).
Introduzione allo Shōbōghenzō Genjōkōan, di Jisō Forzani [gk0]
Con cadenza settimanale pubblicheremo una traduzione inedita dal giapponese di Jiso Forzani del Genjōkōan di E. Dōgen, con il relativo commento. Di seguito l’introduzione a una precedente traduzione pubblicata nel volume: Divenire l’essere. Shōbōghenzō Genjōkōan, Comunità vangelo e zen, Edizioni EDB, 1997.