La realtà unitaria di Dio

Vi propongo questo brano del Cerchio Firenze 77 sulla natura di Dio, utile per la riflessione e per addentrarsi nella dimensione dell’essere che usa approcci molto differenti da quella del divenire.
Non mi convince pienamente l’affermazione di chiusura: E quindi la vita degli esseri è la condizione necessaria – se di condizione vogliamo parlare – a rendere assoluta la coscienza divina, l’esistenza divina, perché se la natura dell’Assoluto è sottoposta ad una condizione siamo nelle peste.
Credo che si possa formulare il concetto in modo differente: se consideriamo l’Assoluto come tutto assoluto, allora quel tutto assoluto non può che essere la sorgente del molteplice nel momento in cui dalla dimensione dell’essere si passa a quella del divenire.
Propongo il testo anche per imparare a misurarsi con la riflessione su qualcosa di infinitamente più vasto di noi e del nostro ordinario speculare: troppo spesso rinunciamo ad indagare la realtà e rimaniamo confinati in quegli ambiti dove le nostre piccole menti sanno muoversi.
Per affrontare temi come questo bisogna passare dal ragionare al sentire, usando come strumento d’indagine essenzialmente l’intuizione.

continua..

Se ancora ha un senso pregare

E quale può essere la mia preghiera, se ancora ha un senso pregare?
Come posso rivolgermi  a Te, se tu non sei una persona?
Come posso pregarti per chiederti qualcosa, quando già tutto tu mi dai prima che lo chieda?
Come posso pensare di capire qual’è il mio bene e quello domandare, quando il mio sguardo non va oltre le mie limitazioni ed il mio giudizio di conseguenza è così parziale?
Posso pregare solo di scusare la mia presunzione di sostituirmi a te nel sapere che cosa mi è necessario, senza considerare che solamente il vero bene è la vera mia necessità, non quella che credo tale.
La mia preghiera può essere solo un ringraziamento.

continua..

realtà

La realtà del sentire, dell’Assoluto, del divenire

Estratto dal libro “Per un mondo migliore”, Cerchio Firenze 77, Edizioni Mediterranee.
Tratto da http://goo.gl/5GvTTu

In verità vi dico che non v’ è cosa piú insensata che tapparsi le orecchie per non dimenticare ciò che si è udito. 0 chiudere gli occhi e non voler piú vedere perché si è convinti che non vi sia nulla di piú bello di ciò che si è visto. 0 credere importante ritrovare nell’oceano la lacrima che un lontano giorno, scendendo lungo il volto, cadde nel fiume. (Dali)

 La realtà del “sentire” (Kempis)

Niente quindi spiriti che sono creati e che evolvono, o acquistano coscienza o esperienza; ma completezza di coscienza divina che comprende ogni sentire.
L’idea stessa degli « esseri », o spiriti, che evolvono o prendono coscienza, è un’illusione; come lo è la molteplicità intesa come realtà vera, perché tutto, in effetti, è una sola Realtà, un solo Essere: Dio.

Finché si dice che l’uomo ha una parte immortale, cioè che sopravvive alla morte del suo corpo, non vi sono problemi di comprensione: al massimo uno non ci crede, ma capisce che cosa non crede.
Invece, quando si parla di che cosa è questa parte immortale, come nasce, eccetera, la questione si fa assai più complessa. Intanto – se non la si inquadra in un disegno generale che spieghi, sia pur per sommi capi, la struttura della Realtà si può dire quello che si vuole come la mitologia (senso occulto a parte) insegna. E in effetti, quando si è cercato di spiegare chi è l’uomo, da dove viene e quale è il suo destino, lo si è fatto disinteressandosi di quella che è la Realtà – cioè il complesso di come le cose sono in sé, della vera condizione e qualità di tutto ciò che esiste.[…]
Il testo completo in pdf.

Immagine da http://goo.gl/ufgdpK


realtà soggettiva

La realtà soggettiva, la realtà oggettiva

Vi invito vivamente a leggere e a riflettere su questa parole che giungono da una fonte quantomai autorevole, il Cerchio Firenze 77: qui potete scaricare l’intero testo in pdf.

FRANCOIS – Degli altri voi non vedete la realtà del loro essere, ma vedete quello che appare. Ciò significa che vedete, al massimo, quello che gli altri mostrano di sé.
Non solo, ma anche l’immagine che gli altri danno dl se stessi può essere da voi distorta, può essere esaltata o peggiorata.
Così che quando vi innamorate di qualcuno, vi innamorate di una immagine. Chissà se il vostro innamoramento potrebbe persistere se di chi amate conosceste non l’immagine, ma la realtà.

DALI – Il fatto che gli altri vi mostrano solo un’immagine, e non la realtà, è talmente vero che si può dire sia una pura coincidenza che, talvolta, le intenzioni degli altri corrispondano alle intenzioni che voi credete che gli altri abbiano.
Il più delle volte, invece, voi attribuite agli altri intenzioni che gli altri non hanno; oppure non vedete le loro vere intenzioni e su quello che voi pensate che gli altri siano, sull’immagine che di essi vi siete fatti, costruite la vostra relazione con loro, il vostro mondo. Non crediate che quello che io dico si riferisca a casi o persone limite: è cosa di tutti e di tutti i giorni.

KEMPIS – Quindi, gli altri non sono importanti per voi a condizione che riusciate a cogliere la loro vera realtà, il loro vero essere; ma sono importanti per le reazioni che in voi riescono a suscitare; e le suscitano solo se voi siete sensibili a quegli stimoli che essi volontariamente o involontariamente vi inviano.

DALI – Perciò gli altri sono per voi come una sorta di specchio; essi possono su voi solo ciò che voi permettete che possano. Ma non “permettere ” nel senso di ” concedere “, cioè come colui che ha un’autorità e che accondiscende a qualche richiesta; ma ” permettere ” nel senso di lasciare che gli altri abbiano presa su voi, essere in loro balìa; che poi, invece, è spesso essere in balia della propria immaginazione e della propria debolezza.

KEMPIS – Gli altri, per voi, non sono tanto creature reali quanto immagini costruite dalla vostra mente, spesso animate dalla vostra immaginazione. Ma sono proprio quelle immagini e proprio quel processo che le crea, che fa sì ch’esse meglio si adattino ai vostri bisogni evolutivi, che rende le relazioni degli uomini altamente produttive ai fini della maturazione della coscienza individuale. […]

CF77. Estratto dal libro “le Grandi verità ricercate dall’uomo” – Edizioni Mediterranee.
Tratto da: http://is.gd/R0WhfL