La fine dei piccoli mondi

Cosa sono i piccoli mondi? Le piccole ristrette visioni, le piccole certezze e identificazioni; il conforto delle ristrette cerchie con ristretti orizzonti.
Il paesello, le appartenenze, le adesioni, il conforto del conosciuto, le abitudini e le rassicurazioni del banale e ordinario sentirsi come gli altri.
La prevalenza del sentire sui miti e i riti della mente azzera in larga parte i piccoli mondi, li rende evidenti piccoli angoli di consolazione che non parlano all’essere, muti al sentire.
Il sentire è uno sguardo che tutto abbraccia e tutto tiene assieme, è privo di consolazioni e di trastulli, è profonda comprensione di ogni fatto ovunque esso accada, chiunque riguardi.

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Ciò che accade e niente altro

Una cosa alla volta accade e una cosa alla volta riconosciamo come la nostra vita.
Quell’accadere è il determinante: ciò che insegna, ciò che è.
Ogni fatto ci insegna, ci cambia e, anche se a noi non sembra, ci rende migliori.
Ogni fatto accade e, da un punto di vista più ampio di quello appena descritto, è quel che è, accadere senza tempo e senza senso, pura gratuità.
Ogni fatto lo riconosciamo e ci disponiamo ad imparare fino in fondo la lezione che porta.

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L’alimentazione, Cerchio Ifior

Il testo in formato Pdf per la stampa
La fonte

“Come certamente ricorderete, il corpo dell’individuo incarnato non ha una costituzione lasciata al caso o agli eventuali capricci delle leggi naturali, ma si va costruendo sotto l’influsso delle necessità evolutive di ogni individuo che si incarna sul piano fisico.
In altre parole, il corpo fisico (ma anche, in realtà, gli altri corpi dell’incarnato) si forma in maniera tale da permettergli di acquisire esperienza e di offrirgli una gamma di possibili scelte a cui si trova dinnanzi nel corso del suo periodo incarnativo.

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L’officina esistenziale e il suo sogno

Osservava ieri una persona che segue il nostro percorso, che ciò che chiede ad un insegnante è di indicargli la via.
A titolo di esempio diceva che di Gesù da duemila anni viene tramandato l’insegnamento, non il suo quotidiano.
E’ una tesi apparentemente credibile e vera per una persona che inizia il proprio cammino interiore e spirituale.
Per una che inizia e che ha, fondamentalmente, bisogno di una direzione, di un dito che gli indichi la luna, di un punto cardinale verso cui dirigersi e di un orizzonte da raggiungere.
La persona più esperta del cammino interiore ha un’esigenza più complessa, vuole tenere assieme la luna, il dito che la indica, il corpo di cui il dito è parte, la terra su cui appoggia quel corpo.

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